WASHINGTON – Monica Lewinsky torna a parlare della sua relazione con l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che rischiò di costargli la Casa Bianca. In un articolo contenuto nel prossimo numero dell’edizione statunitense di Vanity Fair, in uscita nei prossimi giorni, Lewinsky afferma che non ci sono dubbi che Clinton “si approfittò” di lei quando era presidente.
Tuttavia l’ex stagista della Casa Bianca afferma che la relazione fu consensuale e che, se mai in essa si verificarono abusi, essi avvennero dopo la fine del rapporto, quando l’entourage di Clinton cercò di screditarla e gli oppositori del presidente cercarono di usarla come pedina politica. Nei passaggi resi noti in anticipo, Lewinsky afferma di essere probabilmente il primo capro espiatorio dell’era di internet e di volere parlare a nome delle altre vittime delle umiliazioni online. Nell’articolo, l’ex stagista scrive inoltre di rimpiangere profondamente la relazione con Clinton e di avere deciso di stare nell’ombra nelle varie campagne elettorali per non divenire una distrazione.
Tuttavia, afferma, ora è il momento di smettere di “girare intorno al mio passato e al futuro di altre persone. Sono determinata a dare un finale diverso alla mia storia. Ho finalmente deciso di issare la testa oltre il parapetto”. Lewinsky aveva 22 anni quando nel 1995 iniziò a incontrare segretamente Clinton, le cui bugie sulla relazione con la donna furono tra le motivazioni dell’impeachment alla Camera del 1998. Fu poi il Senato a salvare il presidente. La tempistica delle dichiarazioni della ex stagista fa pensare, visto che giunge in un momento in cui la moglie di Clinton, Hillary, sta valutando se presentarsi per la corsa alla Casa Bianca.
Monica Lewinsky su Vanity Fair (foto)