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Monisha Kaltenborn difende Esteban Gutierrez

Da Carlo69 @F1Raceit

Hinwil, 3 aprile 2013 – Il giovanissimo debuttante della Sauber è accusato da molti di essere arrivato nella massima serie più che altro per gli appoggi finanziari della sua nazione, piuttosto che per le sue reali capacità. La team principal della scuderia svizzera sembra essere di tutt’altro avviso…

Surclassato dal più esperto compagno di squadra Nico Hulkenberg nelle prime due gare della stagione, Esteban Gutierrez ha comunque dimostrato di poter condividere la pista con i migliori nell’arco di un week-end di gara. Dopo il botto rimediato a Melbourne nelle fasi di qualifica funestate da maltempo, il ragazzino messicano ha continuato a pedalare rimanendo forse un po’ nell’ombra, ma riuscendo comunque a concludere entrambe le gare sino ad ora disputate.
A chi accusa il pilota di Monterrey di essere arrivato in Formula 1 solamente grazie alle valigie di soldi, la team principal della Sauber Monisha Kaltenborn ha risposto così: “…oggigiorno le implicazioni commerciali sono più enfatizzate rispetto al passato, ma certamente non si fa una scelta solo in base ai soldi che un pilota ti porta. Quando abbiamo messo sotto contratto Sergio (Perez ndr), in molti erano venuti a presentare la propria candidatura, ma noi abbiamo ritenuto opportuno prenderlo perché avevamo intravisto in lui un pilota di talento e alla fine tutti hanno capito che avevamo ragione…l’importante è sempre il potenziale…“.

Il ninho della Sauber sembra godere già di una certa fiducia da parte dei piani alti del team svizzero: “…per noi la nazionalità non è importante, ciò che conta è che il pilota sia veloce e abbia talento…Esteban è già riuscito a mostrare delle buone prestazioni e si è adattato molto velocemente al mondo della Formula 1…fare il test driver o scendere in pista assieme ad altri giovani, non ha niente a che vedere con l’essere un vero pilota nella massima serie…”.

Esteban Gutierrez aveva già dichiarato le sue intenzioni ancor prima del GP d’Australia, quando affermò di avere come obiettivo la conclusione della gara, senza strafare, cercando di imparare piano piano. La sua condotta molto conservativa però, se mantenuta sulla lunga distanza, potrebbe relegarlo ad un anonimato che in passato ha già mietuto molte vittime.
Occorrono maggiore personalità e forse un pelo di aggressività in più da parte del messicano per poter far emergere maggiormente le sue doti velocistiche, siamo curiosi di vederlo all’opera in Cina ed in Bahrain.


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