Stato Vaticano
Monsignor Leo Jun Ikenaga, arcivescovo di Osaka, ha mandato un messaggio ai fedeli cattolici del Giappone per l’anniversario del bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, invitandoli a pregare per la pace. Il messaggio è stato diffuso in occasione dell’annuale ricorrenza “Ten Days for Peace“, che si svolgerà dal 6 al 15 agosto in tutte le diocesi del Giappone. L’arcivescovo ha inoltre invitato i fedeli a pregare per le vittime del terremoto e dello tsunami di marzo, per chi ha perso i propri cari nella tragedia e per “quanti hanno sofferto e tutt’ora vivono nell’ansietà a causa delle fughe di radioattività dall’impianto atomico di Fukushima“. Secondo il Monsignore, “è quasi impossibile per noi comprendere il motivo di questa grande tragedia. Tuttavia la fede ci assicura che c’è sempre una nuova speranza anche quando le difficoltà sembrano predominare“. Ikenaga ricorda anche la visita di Papa Giovanni Paolo II ad Hiroshima, durante la quale aveva chiesto ai fedeli di “rimanere uniti nel cammino per raggiungere il traguardo della vera pace, l’unica pace perché è Dio che l’assicura. Dopo questo evento sono molti coloro, sia in patria che all’estero, che in nome della pace offrono il loro aiuto a quanti si trovano in una situazione di necessità. Queste persone lavorano per il loro prossimo in ogni circostanza e in ogni momento per rendere concreto un ideale di amore e di condivisione“. Parlando del terremoto invece ha dichiarato che “nel corso della recente terribile tragedia siamo stati testimoni dello sviluppo dei movimenti di volontariato e di solidarietà anche in Giappone. Sono gruppi formati da persone che percorrono la strada della pace di Dio“. Parlando delle guerre, ha infine dichiarato: “quando noi fedeli ci aiutiamo a vicenda, cancelliamo dal nostro cuore l’odio e la sete di vendetta e ci convinciamo profondamente della futilità di ogni conflitto e rafforziamo la nostra determinazione di proteggere la dignità della persona umana che è stata creata ad immagine di Dio“. (Fonte: Oecumene.radiovaticana.org)