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Monsters & Co.

Da Seavessi
C'era una volta una Seavessi non proprio piccola ma neanche grande, in quell'età in cui ogni cosa è una meraviglia o una tragedia e spesso tutt'e due insieme, e i colori sono così vivi da fare male agli occhi, e niente ma proprio niente è sfumato.
Quella Seavessi lì, come ogni suo pari età che si rispetti, c'aveva grossa grisi, non sapeva più quando stava andando e quando stava facendo. Spesso miagolava nel buio.
In particolare era di una timidezza ridicola, talmente imbarazzante che piuttosto che ammetterla preferiva passare per scorbutica o per cretina. O, di nuovo, per tutte e due.
In particolare, again, questa orribile timidezza si manifestava in due modi. Uno era la paura di entrare nei negozi, specialmente quelli carini, specialmente quelli "nuovi" in cui la commessa non era una faccia amica.
L'altro, quasi peggio, era il Panico da Telefono. E dire che i cellulari erano ancora strani oggetti antennuti. Solo l'idea di telefonare a qualcuno, di irrompere - interrompere la vita di qualcuno che sicuramente aveva meglio da fare, il sentirsi un'invasione non voluta nè richiesta, ecco solo  l'idea mandava Seavessi in crisi mistica. OPvvio che era esagerato, ma era come quando la giacca appesa alla maniglia che di giorno non noti nemmeno, di notte e col buio diventa un mostro in agguato nell'ombra, e fissi il soffitto e non riesci a dormire.
Ovviamente poi è passata.
Da dieci anni Seavessi fa un lavoro per cui sta attaccata al telefono sei ore su otto, buttando giù dal letto amministratori delegati, colleghi in strane parti del mondo che han fatto l'errore di non spegnere il cellulare aziendale di notte, tutta gente mai vista né mai più rivedenda che avrà pure tirato diversi accidenti.Ma Seavessi non ha mai fatto una piega, e s'era dimenticata della giacca appesa alla maniglia.
Stamattina Seavessi doveva fare una serie di telefonate, fra cui una noiosa (niente de che, chiamare l'INPS per un chiarimento sulla maternità facoltativa).
Ed eccolo lì.oddio ora chiamo e sicuramente non mi sapranno dire, mi tratteranno male perché non capisco e capirò ancora meno, non ci capirò niente e dovrò spiegare in  ufficio che non ci ho capito niente e mi smadonneranno anche lì, oddio non ce la faccio.
Bocca secca, mani che tremano. Cuore a mille.
Cazzo, era ancora lì nascosto.
Ovviamente poi è passata, Seavessi ha fatto quella telefonata e pure le altre, chè siam mica qui a tagliare i bordi ai tost, siam passi?, e ovviamente non c'è stato un problema a pagarlo oro. E, fortunatamente, le tristezze di Seavessi durano otto minuti, poi passa una mosca e se le dimentica.
Ma è così frustrante. Seavessi pensava di non essere più quella persona spaventata, invece la persona spaventata s'era solo nascosta bene, pronta a fare cucù quando ormai una si sente al sicuro, si sente sicura.
C'è un motivo se non rivolgo la parola al mio inconscio.

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