Il Museo Nazionale della Montagna del Cai-Torino e il Consiglio Regionale del Piemonte, con la collaborazione della Città di Torino e del Club Alpino Italiano (CAI), presentano una particolare collezione: etichette di botti per i vini prodotti in Argentina tra il 1900 ed il 1950, il cui soggetto era ovviamente la montagna. Tra Ottocento e Novecento migliaia di Italiani cercarono la fortuna in Sud America e tra questi molti piemontesi che diffusero, nell’emisfero australe, la viticultura. Coloro i quali si stabilirono a Mendoza tra il 1880 ed il 1890, erano contadini capaci di curare i vigneti e raccogliere l’uva; con anni di risparmi congiunsero le famiglie e fondarono le loro aziende: i Mosso a Lujan de Cuyo, Cerruti a Mendoza, solo per citarne alcuni. I problemi cominciarono con la successione delle aziende familiari, che sovente non durarono più di tre generazioni. Molte chiusero, lasciando profumo di mosto, qualche fotografia ed i premi vinti dai loro vini, ma soprattutto furono le etichette a consentire la soppravivenza di queste aziende, almeno nella memoria di chi venne dopo.
Il fenomeno delle etichette sulle botti durò circa cinquant’anni dall’inizio del 1900; le stamperie che le producevano si trovavano a Buenos Aires e a Rosario: Colombatti, Tamburrini, Italo-Platense, Caylle de Vola, le principali, che realizzavano etichette di tre misure: 22 cm di diametro per le botti da 22 litri, 33 cm per quelle da 80-100 litri e 50 cm per quelle da 200-225 litri.
Le etichette non richiedevano illustratori noti, si producevano in casa, come il vino, con inserimenti di particolari legati ad una famiglia produttrice, piuttosto che ad un’altra: si vedevano quindi illustrati filari che si perdevano in prospettiva verso le vette, spesso le Ande, montagne di una terra immaginata, desiderata e foriera di lavoro; inoltre per i piemontesi, la raffigurazione delle montagne sulle etichette era il ricordo lontano da far rivivere guardando le vette andine.
Particolarità della mostra sarà quella di esporre le etichette in una vera “cantina”, uno spazio riadattato per l’occasione ed alcune saranno applicate sulle botti, come da uso originario.
Sede dell’esposizione il Museo Nazionale della Montagna, al Piazzale dei Cappuccini, da cui la vista su Torino è mozzafiato.
Da non perdere:
Info:011.6604104
www.museomontagna.org
Dal 14 febbraio al 20 novembre 2011, dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
scritto da Manuela Peroni Assandri
Foto Museo della Montagna