Conosco personalmente il Comandante della locale Stazione dei Carabinieri Giancarlo Di Risio e posso affermare che è persona competente e preparata. Ho spesso avuto modo di parlare con lui della situazione e so con certezza che i Carabinieri stanno facendo un enorme lavoro per salvaguardare la nostra sicurezza. Ciononostante i problemi persistono (e forse sarebbero ben maggiori se non vi fosse l’impegno dell’Arma), a dimostrare che la soluzione è molto più complessa e non è soltanto basata sulla vigilanza e il controllo del territorio.
Montegranaro è una città a forte vocazione industriale e, in quanto tale, negli anni passati è stata oggetto di un forte flusso migratorio sia da altre regioni italiane che da paesi esteri. Mentre il Montegranarese da generazioni e i primi immigranti giunti ormai decenni fa possono contare su un radicamento sul territorio fatto di relazioni e parentele che costituisce il primo e più efficace ammortizzatore sociale nei momenti di grave crisi come quello che stiamo vivendo, gli ultimi arrivati subiscono le conseguenze negative della congiuntura economica e sociale senza essere adeguatamente preparati da un punto di vista sociale. Questo li rende potenzialmente esposti a diventare elementi di instabilità all’interno della società. L’immigrato che è riuscito ad integrarsi e conduce una vita pressochè uguale a quella dell’Italiano ha, però, al suo fianco quello che vive al margine, quello col lavoro precario quando non c’è addirittura il clandestino.
Occorre, quindi, un’azione sociale complessiva che non può essere affidata in via esclusiva alle forze dell’ordine. E’ necessario avere un quadro esaustivo di quanti sono gli immigrati, quanti quelli a rischio, dove vivono e come vivono. In questo è indispensabile una programmazione politica precisa la cui esecuzione passa attraverso i servizi sociali e la polizia municipale. Le aree geografiche della città dove il problema persiste sono ben note e si può intervenire a condizione che esista la volontà politica. E’ pur vero che, con un organico di soli tre elementi nella Polizia Municipale, si fa fatica a pensare ad una strategia in questo senso.
Serve, quindi, un’azione complessiva decisa e precisa che serva di salvaguardia per la sicurezza e l’ordine pubblico ma che garantisca anche all’immigrato integrato e onesto la sua dignità e il rispetto che gli spetta, visto che, in casi come questo, la generalizzazione è fin troppo facile e le conseguenze possono essere nefaste.
Luca Craia