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Montenegro (di Valerio Pierantozzi)

Da Villa Telesio
Montenegro (di Valerio Pierantozzi)

Foto by Transylvania (deviantArt)

E pensare che era uscito solamente con l’intenzione di farsi una birra con gli amici.

Erano due anni ormai che non si vedevano. Da quando si erano lasciati, praticamente. Il fatto è che lei e Rigo frequentavano posti e compagnie differenti, quindi era quasi impossibile incontrarsi per caso. Eppure, anche per una questione di probabilità, prima o poi doveva accadere.
Rigo beccò lei e tutta la sua comitiva al chiosco sulla riviera dove lui andava sempre. Il barista era un suo amico, e i prezzi erano (solo per lui) davvero competitivi. Stava lì da non più di mezz’ora ed era appena alla seconda birra, quando vide arrivare tutta l’allegra combriccola che cantava e parlava rumorosamente. “Loro forse sono oltre la seconda pinta”, pensò Rigo. Cercò di far finta di niente e si mise di spalle. Non aveva voglia di salutarli tutti. O meglio, era ancora troppo sobrio per affrontare la situazione. Purtroppo però, qualcuno lo riconobbe.

La verità è che avrebbe dovuto odiarla. Gli aveva fatto tanto di quel male che si sarebbe meritata solo odio e disprezzo. Però non ci riusciva. Non ci era mai riuscito. E allora, il meglio che poteva fare era usare freddezza e distacco. Si scambiarono qualche parola. Convenevoli, o poco di più. Poi lei tornò dai suoi amici.

Rigo la guardò allontanarsi e ricominciare a divertirsi e ballare con gli altri. Pensò al suo stato d’animo e chiamò il suo amico barista. “Un amaro, grazie”.


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