Magazine Hobby

Montessori Moment: l'sperienza educativa dell'orto curato con i bambini!

Da Mcc
Buongiorno e buon lunedì a tutti. Un problema tecnico ha bloccato i post della scorsa settimana e così sono previsti per questa nuova settimana. Il forum manca di ultimi piccoli dettagli ma sarà presto online! Rispetto al post di oggi vi comunico subito che questo sarà un appuntamento montessoriamo molto particolare. Questa estate ho scoperto un blog molto interessante di questa mamma, Micaela con tante idee creative ed educative! Mi aveva colpito moltissimo l'orto a sei mani cui han dato avvi, trovate tutti i dettagli qui. Montessori Moment: l'sperienza educativa dell'orto curato con i bambini! (l'immagine è tratta dal blog Le M cronache) Ho curiosato fra i suoi post in merito e poi l'ho contattata! Micaela è stata subito molto disponibile a condividere la sua esperienza con noi e oggi avrete modo di leggere il suo resoconto:
Un orto a 6 mani Tutto è iniziato nel mio periodo di maternità, la terza, la scorsa primavera. Ci eravamo da poco trasferiti in una casa un po' più grande, con nuovi spazi da gestire, che hanno lasciato galoppare la nostra immaginazione e la nostra inventiva. Non poteva certo rimanerne fuori il terrazzo. Da qui è nata la mia voglia di cominciare nell'avventura di realizzare un orto tutto nostro, soprattutto coinvolgendo le bimbe. Sebbene i risultati non siano stati degni di nota, anzi, direi proprio alquanto fallimentari, abbiamo imparato tanto e abbiamo investito del tempo in maniera costruttiva e terapeutica, ho scoperto che maneggiare la terra fresca, soprattutto quando fa caldo, è rilassante! Insomma, dicevo, ho coinvolto le mie bimbe in tutte le fasi del nostro orto: dalla semina, a quella della cura quasi quotidiana e infine, avrei tanto voluto coinvolgerle nell'appagante rito del raccolto che ci è mancato, ma questa è un'altra storia. Inizialmente le ho coinvolte direttamente sui "miei" vasi, nella gestione dell'orto di famiglia (questa è la mia definizione!), poi ho visto che questa era nuova fonte di bisticci e litigi tra le due, allora ho capito che dovevo separare le cose, se non volevo mandare tutto alle ortiche (mai metafora è stata più azzeccata!), quindi ho deciso di dedicare due vasetti obbligatoriamente uguali e darne uno per uno alle bimbe. Ho messo a loro disposizione un ugual quantitativo di terra e semi, e loro hanno fatto quanto di più opportuno ritenevano di fare, con o senza le mie direttive. Miriam, la più grandicella, è rimasta entusiasta di tutto. Ha piantato con attenzione i semini. Li ha innaffiati con cura. Ogni giorno si affacciava ai vasi (soprattutto quelli miei) per vedere se spuntavano le piantine. Il primo ciuffetto verde spuntato dal terreno è stato accolto con urletti di gioia e saltelli di eccitazione. Misurava quanto cresceva l'erbetta di volta in volta, immaginava quanto grandi fossero le carote sotto terra e sperava che non arrivasse una talpa a mangiare tutto quanto (son famose le talpe di cittè che da un vaso all'altro si mangiano carote, patate e cipolle, eh!). Melania, la mia seconda bimba di due anni e mezzo, non ha vissuto con lo stesso entusiasmo e lo stesso slancio questa esperienza, forse perchè è più piccina, forse perchè il suo temperamento è meno riflessivo e volto di più all'azione e alla praticità, non è una tipa contemplativa, che riflette tanto sulle cose, ma forse, ripeto, è più un fatto di età... magari ripetendo questo esperimento tra qualche mese, le cose cambiano. A lei non interessava la cura quotidiana delle piantine, forse si annoiava. Come ha visto il primo pomodoro spuntare attaccato alla pianta, bello rotondo, ma ancora verde, l'ha staccato con la spontaneità e l'immediatezza di voler toccare, capire, prendere, scoprire... e lì c'è stato un mio sbagliatissimo scatto d'ira per non aver saputo intercettare quel gesto in tempo, prima che si rovinasse l'unico pomodoro esistente! Che disdetta! Lì per lì, Melania non ha capito quanto era successo, poi, forse l'ha capito e me l'ha fatto un'altra volta a distanza di qualche giorno con un altro pomodoro, credo proprio come sfida, perchè lei è così. E' stato a quel punto che mi sono rassegnata all'idea che forse non ci sarebbe mai stata un'insalata di nostri pomodori. E' stato quello il momento in cui ho capito che non potevo pretendere di fare chissà che cosa con quelle piante, ma solo di prendere ciò che veniva senza troppe aspettative, godendomi quel che arrivava, senza affannarmi più di tanto. Grande insegnamento di vita anche questo, no? Poi è arrivata l'estate, quindi le vacanze, il nostro orto è rimasto abbandonato per diverse settimane. La siccità e il caldo torrido hanno avuto la meglio, quindi c'è rimasto ben poco. Miriam, appena siamo tornati a casa, dopo le vacanze si è preoccupata subito di andare a vedere come stavano le sue piantine delle carote, che, per fortuna, hanno continuato a crescere, quasi indisturbate ed ora aspetta di coglierle... A Melania non è interessato un bel niente di tutto questo. Il bilancio, quindi, se ci si attiene ai frutti raccolti è decisamente negativo, pessimo proprio. Se invece si inquadra il tutto come esperienza di vita, bèh, direi che abbiamo imparato tanto tutti! La nostra avventura continua.
Curare l'orto, una piantina o il giardino con i propri bimbi rapresenta una vera e propria attività montessoriana: i bambini creano un rapporto con la natura e imparano a scoprirne i cicli. Si tratta di una attività di vita pratica, dove l'apprendimento passa attraverso l'esperienza che offre un risultato conreto e tangibile molto utile per i bambini. Diventa un vero e proprio laboratorio dove osservare la natura! Alimenta ed educa l'attenzione prolungata a una stessa attività, la coordinazione motoria e occhio mano stimola la manualità fine agevola l'acquisizione del concetto di tempo, prima e dopo, e i nessi di causa-effetto! Avete notato quanta educazione si cela dietro alla semplice attività di piantare un semino? L'esperienza di Micaela ci insegna proprio come basti davvero poco per concedere ai nostri bimbi esperienze educative di tutto rispetto e non occorre produrre quantità indistriali di pomodori, basilico o quant'altro... quel che conta è l'esperienza di vita che abbiamo donato! E voi... avete mai provato? Grazie ancora a Micaela e alle sue bimbe! Buona giornata!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :