Se durante il governo Berlusconi le relazioni tra Roma e Mosca erano state sintonizzate sulla “politica della pacca sulla spalla”, oggi il governo Monti opta invece per un approccio più istituzionale: mentre Berlusconi ha preferito recarsi di persona in Russia per complimentarsi con l’amico Putin, Mario Monti ha preferito congratularsi con il neo-eletto presidente russo con una semplice lettera, nella quale ha espresso l’auspicio di un prossimo incontro con il nuovo establishment russo.
Il Presidente del Consiglio ha proposto a Putin di tenere una serie di colloqui tra i rispettivi ministri degli Esteri e della Difesa sui principali temi di politica internazionale, e ha espresso la speranza che la Russia possa continuare a rafforzare le sue relazioni economiche con l’Italia e l’Ue.
Il vertice invocato da Monti andrebbe a recuperare l’annunale vertice bilaterale Italia-Russia, che aveva in agenda temi riguardanti la cooperazione scientifica, industriale e culturale, avrebbe dovuto aver luogo alla fine del 2011, ma fu rinviato poichè programmato proprio nei giorni in cui Monti successe a Berlusconi a Palazzo Chigi.