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Montparnasse e le Metro

Da Nina

L'amica Nora domani mattina farà colazione a Paris. AAAAAAARGH. Sono tutta eccitata per lei, davvero! E vorrei, perciò, farle un regalino, a modo mio, con questo post. Che si sa che i giorni prima di partire per un posto nuovo, una città, col pensiero sei sempre lì, parleresti solo di quello e ti vai a cercare tutte le immagini in rete (o su Pinterest!) che ti restituiscano un po' della sua atmosfera, che ti aiutino nell'intento primario: quello di proiettarti, di essere un po' già lì.
E' così che me la immagino Nora in questi giorni: a fare incetta di foto e film su Paris.
Che poi è quello che faccio anche io, di solito. Perciò mi è venuto in mente che il mio reportage conta ancora meno tre, cioè mancano ancora tre giorni di foto e poi potrà dirsi concluso. Ossignore quanto ci sto mettendo, Miss Flemma. Perciò l'associazione che ho fatto è grossomodo questa: lei deve partire domani, io ci sono già stata, perchè non regalarle un po' della magia che ho vissuto io, così da farla entrare ancora di più nel mood parisien? Mi sembra un'idea carina (oltre che un validissimo sprone per me a procedere con il reportage)....perciò mi lancio.Se pronta Nora? Si parteeeeee!
domenica 24 aprile, ovvero il quarto giorno, nonchè Pasqua.
Fortuna che ho il diario di bordo altrimenti a distanza di mesi non saprei proprio come avrei fatto a ricordare. Avrei dovuto chiedere continuamente il supporto in rete (Lui al lavoro, via chat) o l'aiutino da casa (sempre Lui), visto che è Lui la nostra memoria storica, di coppia intendo. Comunque il diario riporta: prima notte di sonno pieno e risveglio risposati. Dopo colazione siamo andati alla ricerca di un internet point aperto per scaricarci un po' di foto, che dopo soli tre giorni ero già a quota 500 e rotte. Questo dettaglio può forse darvi l'idea di quanto sono malata, se ancora vi sfuggisse (ma dubito). Missione compiuta abbiamo tenuto fede al proposito del giorno prima: non ammazzarci più di fatica, prendere le cose con un approccio più easy (che tradotto vuol dire: poche cose ma buone). Che Parigi è immensa e col fatto che la metro ti porta ovunque, ti prende quell'avidità incontenibile che ti fotte perché poi la sera ti fa stramazzare al suolo. Fateci pace, girarla tutta è impossibile, anche "quasi tutta" a dire il vero.
Siamo andati a Montparnasse, per visitare la Fondation Henri-Cartier-Bresson (uno dei miei punti di riferimento, un maestro della fotografia)...epperò era chiusa, maledetta sfiga. Ma due fotine le abbiam fatte comunque, tanto per dire - oh, noi c'eravamo! -
MONTPARNASSE  e le METRO.
Dopodichè ci siamo diretti al Cimetière du Montparnasse, dove si trovano sepolti alcuni grandi dell'arte. All'ingresso c'è una specie di mappa, mooolto approssimativa, che dovrebbe aiutarti a trovare la collocazione della tomba che stai cercando. Ve lo dico: un'odissea. Non so le volte che abbiamo fatto sueggiù, fortuna che Lui è ostinato più di me e alla fine è riuscito a trovare anche la più ostica di tutte, che sfuggiva a tutti gli sguardi, compreso il mio (vedete come sono corrucciata?)
MONTPARNASSE  e le METRO.
Perché era LUI che cercavo, Man Ray, che oggi era la giornata commemorativa dei grandi fotografi della storia (per me) e quando l'ho trovata, dio che tenerezza scoprire che era stata la sua Juliet a dedicargli l'epitaffio: Unconcerned but not indifferent - Man Ray 1890-1976 - Love Juliet. E poi, dopo aver lasciato la terra anche lei, ha fatto aggiungere alla lapide, già concepita per due, il suo nome, le sue date e la frase: Together again. In vita lui le dedicò una mostra fotografica, composta di 50 ritratti: "The Fifty Faces of Juliet". Juliet che era la sua modella, la sua musa ed è poi diventata sua moglie. Queste testimonianze di amori immortali, che neanche la morte separa e spezza, mi strizzano il cuore, mi sorprendono sempre, un po' come quello tra mio nonno e mia nonna: 60 anni di matrimonio! Qualcuno poi ha  lasciato sulla tomba il suo omaggio, il più indicato: una pellicola fotografica.
MONTPARNASSE  e le METRO.
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La seconda cui tenevo particolarmente era questa di Charles Baudelaire. Era piena di fiori, bigliettini, poesie, scritte, sassolini.
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Anche questa non è stato facile trovarla, perchè è a terra e un po' abbandonata a se stessa, quasi dimenticata, ricoperta com'è di foglie e con quella piantina secca, che tanta malinconia mi ha messo.Il povero Tristan Tzara e pensare che è stato l'uomo, il poeta che ha fondato il Dadaismo
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Questa invece mi è capitata davanti mentre cercavo le altre ed è frutto anche lei di un grande amore: quello per un amico morto troppo giovane.
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Non c'entra niente coi nostri cimiteri, direi. Guardate che cura i vialetti e questa botta di vita cromatica!
MONTPARNASSE  e le METRO.
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L'ultima tomba che abbiamo incontrato prima di uscire è stata questa di Serge Gainsbourg: cantautore, musicista, regista, pittore francese e anche il papà di Charlotte! Forse la più frequentata di tutte, la più "vissuta" dopo quella di Baudelaire. Anche qui disegni, scritti e una marea di accendini!
MONTPARNASSE  e le METRO.
Vi avevo accennato che una delle cose più sorprendenti, per me, sono state le Metro di Paris, vero? Curatissime, colorate, puntualissime anche a Pasqua, che massimo che abbiamo aspettato sono stati 3/5 minuti, perchè era festa! Ho fatto qualche scatto, per ricordarmele, perchè non avevo mai visto tanta attenzione ai dettagli. Lo stile è stile, non c'è che dire e si manifesta anche qui! Che classe sti francesi!
C'è la metro ROSA
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quelle VERDi e GIALLe
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e quella ROSSA
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E poi c'è lei. L'elogio del vezzo, il trionfo dell'edonismo fine a se stesso. Un'opera d'arte? Un' istallazione per strada di un giovane artista? Design scenografico?
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No. L'ingresso di una metro.No vabbè daaai: inarrivabili. Dove si trova? Certo che ve lo dico Rue de Rivoli, fermata Palais Royal - Musée du Louvre.
E sempre in tema di scoperte metresche (passatemi il nelogismo), ti può capitare benissimo che, tornando a casa, prendi una delle migliaia di linee del metrò e ci trovi, all'ingresso, un folto gruppo di ragazzi che suonano. Sono un'orchestra e stanno eseguendo brani di musica classica. Poi ti ricordi di aver letto su qualche guida o da qualche parte che è usanza, a Parigi, che ai ragazzi che studiano conservatorio, venga caldamente consigliato di riunirsi e far concerti sotto le metro, per rompere il ghiaccio e superare la paura dell'esibizone in pubblico. Informali pur se accademici, ci piace. Perciò sorbitevi un po' di fotine, che c'ho preso gusto e mi son fatta prendere la mano. Amo fare ritratti ai musicisti, si capisce? La musica mi ispira.
MONTPARNASSE  e le METRO.
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E la sera, per cena, ci siamo regalati un ristorantino indiano, consigliato dalla Lonely Planet e da diverse altre riviste e siamo rimasti davvero soddisfatti. I piatti ottimi e abbondanti, qualità, vasta scelta e cortesia. Nora e chiunque andrà a Parigi, io ve lo consiglio caldamente: Pooja, si trova in zona Montmartre, Passage Brady, Gare de I'EstAbbiamo aperto con un aperitivo: birra e salsette di vari gradi di piccantezza in cui intingere il loro pane tipico (ci sono un sacco di varietà di questo ottimo pane)
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E abbiamo continuato con piatti a base di riso, verdure e legumi, davvero deliziosi!
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VI AUGURIAMO BUON VIAGGIO NORA e NICK! GIA' SO CHE L'AMERETE ANCHE VOI PARIS :)
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Le puntate precedenti:
Il rientro in Italia
Svegliarsi a Parigi
Primo giorno
Secondo giorno 
Terzo giorno
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NOTA: Tutte le foto contenute in questo post sono di proprietà di Nina Cerca. Se siete interessati ad usarle vi prego di contattarmi o comunque di citarne la fonte. Grazie
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