C’è un tesoro nella metropoli della Brianza che vale la pena di essere scoperto. È la Villa Reale, meglio conosciuta come Reggia di Monza, una sontuosa villa in stile neoclassico che fu usata dai reali austriaci e poi da quelli italiani.
Voluta dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria tra il 1777 e il 1780 come residenza estiva per il figlio Ferdinando d’Asburgo, la villa, adagiato ai piedi dei colli brianzoli, fu scelto per la sua bellezza, per la sua vicinanza a Monza e per la posizione, strategicamente importante, lungo la direttrice Milano-Vienna.
Venne progettata dall’architetto Piermarini, con una linea a “U” , in stile neoclassico, seguendo le linee delle ville lombarde, ma ispirandosi al fasto della reggia di Caserta.
Dopo un lungo restauro, iniziato nel 2003, la villa è stata riaperta al pubblico nel 2007. Cosa è possibile visitare oggi?
La cappella reale, chiesa tonda a croce greca dedicata all’Immacolata, con un interno ricco di stucchi e rosoni, collocata nel punto di snodo tra l’ala sinistra del corpo centrale e lo sviluppo delle ali basse verso settentrione;
Il serrone, 100 metri di lunghezza per 6 di larghezza e 7 di altezza. Una volta conteneva piante esotiche e rare. È collocato nella parte meridionale sinistra dell’ala laterale vicino ai rustici dal lato delle cucine;
Il teatrino di corte, è nell’ala laterale sinistra della Villa Reale, ed è un vero e proprio teatro di corte, di piccole dimensioni (120 posti) con un palcoscenico in legno, leggermente inclinato verso gli spettatori e un fondale di scena con soggetto mitologico realizzato dall’Appiani. Il soffitto della platea, è interamente affrescato con motivi floreali, strumenti musicali e maschere mentre il soffitto del palcoscenico ha la volta in cotto dipinta. Due grossi pilastri affrescati delimitano il boccascena e terminano con un’arcata all’interno della quale sono inseriti cinque rosoni quadrati e quattro rosoni rettangolari. Nel lato opposto al palcoscenico ci sono il palchetto reale e la balconata;
Appartamenti reali, l’appartamento di Re Umberto I e della Regina Margherita è stato ristrutturato alla fine dell’800 dall’Architetto di Corte Achille Majnoni d’Intignano, che adeguò al gusto dell’epoca tutti gli ambienti collocati a destra del Salone Centrale. È composto da sala, studio, camera, sala da bagno, guardaroba e armeria;
La Rotonda, è l’unico elemento architettonico circolare della struttura. Il Piermarini la concepì come una specie di dépendance scenografica dove l’Arciduca potesse intrattenere gli ospiti e stupirli, mostrando delle porte che sparivano o delle fontane che zampillavano a suon di musica o dei camini girevoli azionati da meccanismi di ingegneria meccanica. Occupa lo spazio di raccordo fra le ali basse di sinistra e il Serrone che si colloca fra Il Roseto verso la corte d’ingresso e i Giardini Reali.
Per ulteriori informazioni date un occhio sul sito www.reggiadimonza.it. Il Parco è aperto tutti i giorni. L’ingresso alle aree pubbliche gratuito. Orario invernale: dalle 7.00 alle 19.00 /
Orario estivo: dalle 7.00 alle 20.30. I Giardini di Villa Reale sono aperti tutti i giorni. L’ingresso è gratuito. Orario invernale: dalle 7.00 alle 18.30 / Orario estivo: dalle 7.00 alle 20.00.
Ma dopo questa visita, dove ristorarsi con una cena da principi e principesse?
Il consiglio gourmet
A di Alice
Non lontano dal centro, in via Antonio Pacinotti al civico 22, lo chef Luca Mauri propone una cucina raffinata e basata sulla qualità delle materie prime. A di Alice (http://www.adialice.it/ – tel.: 039.9162219) è l’ideale per una serata romantica. Abbiamo apprezzato in particolar modo, oltre alla cucina, gli spazi ampi, la raffinatezza nell’arredamento e la cura del cliente. Un plus senza dubbio divertente è la carta delle acque, preziosa per chi ama scegliere.
Non lo si può certo annoverare tra i ristoranti economici, ma questo posto è l’ideale se volete regalarvi una piacevole serata all’insegna del buon cibo. Lo abbiamo provato a San Valentino, e abbiamo scelto Ostrica Girardeau in tempura e spuma di lime, Sandwich di triglia alle erbe, pomodori ed olive taggiasche, Ravioli ai broccoli, cialde di pecorino, olio emulsionato e peperoncino leggero, Filetto di ombrina, sedano rapa, carciofi e riduzione d’astice e, infine, Cuore di gianduia e cioccolato 72%. Ne abbiamo un piacevole ricordo.