A Sanremo mancano ancora sei mesi ma siamo già in ritardo. Ritardo nella definizione del cast, ritardo nella scelta di conduttori, vallette e valletti. L’unica certezza sembra essere Gianni Morandi, in pole position per la conduzione finale. A lasciarlo intendere non è uno qualsiasi ma il vicedirettore di Raiuno, Ludovico Di Meo, che precisa: «Ormai ci siamo, anche perché l’Italia sembra che non aspetti altro. Saprete tutto nei prossimi giorni». Su Morandi il panorama è chiaro, ma sui personaggi di contorno siamo ancora in alto mare. Forse la causa di tutto è proprio lei, la bella Belén. La Rodriguez sembrava a un passo dall’Ariston ma lo scandalo cocaina ha, giustamente, complicato le cose. E che sia proprio lei il pomo della discordia lo dimostrano le parole dei consiglieri d’amministrazione Rai Antonio Verro e Rodolfo De Laurentiis.
«Spero che al festival di Sanremo non ci sarà Belén per quello che rappresenta – ha detto Verro – Essere belle è un elemento necessario ma non sufficiente». La prossima edizione del festival sarà dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia e bisognerà stare molto attenti al tipo di messaggi che si lanceranno dal palco. «Sono più vecchio di Sanremo – prosegue Antonio Verro – e sono stato abituato a pensare che il festival debba essere un punto di arrivo e non di partenza. Per farlo bisogna aver già dimostrato di avere qualità artistiche adeguate. Poi bisogna considerare anche il messaggio che diamo, lo stile di vita che si trasmette. Il fatto di avere Belén sul palco e Corona in prima fila non mi pare dia una buona immagine della Rai». Gli fa eco il consigliere Rodolfo De Laurentiis: «Abbiamo bisogno di modelli positivi – aggiunge – spero che Belén non sia nel cast. Ci sono tante altre persone che possono avere un ruolo a Sanremo. Si potrebbe scegliere con maggiore attenzione». Su una cosa, però, sembrano tutti d’accordo: mai come quest’anno la tabella di marcia non è rispettata.
«C’è un ritardo colpevole – proseguono Verro e De Laurentiis – Speriamo che questo non pregiudichi l’organizzazione. Negli anni precedenti in questi tempi il quadro era già chiaro». Acqua sul fuoco getta il vicedirettore di Raiuno che, però, è costretto ad ammettere: «Siamo in grande ritardo ma c’è una buona sensazione – conclude Di Meo – Alla fine tutto andrà perfettamente in porto». La speranza è sempre l’ultima a morire.
[di Carlo Antini - Il Tempo]
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