Se muore Salvatore Giordano, un ragazzino di quattordici anni, per il crollo del cornicione di un monumento storico, la prima considerazione che una persona normodotata fa è “questo paese sta cascando a pezzi”. Poi, anche per un minimo di rispetto per i genitori del ragazzino che prima di morire è riuscito a scansare due amici, si pensa “speriamo che i colpevoli paghino”. Infatti sono partiti 44 avvisi di garanzia ai soliti pesci senza pinne e boccheggianti per mancanza di ossigeno, le solite mezze seghe che pagheranno (poco, pochissimo, quasi nulla), per responsabilità che non sono assolutamente loro. Sono anni infatti che vediamo crollare i monumenti italiani senza che nessuno ci abbia messo una pezza. Sandro Bondi addirittura, lo fecero dimettere da ministro per i crolli di Pompei. Bondi di suo non c'entrava una mazza ma il suo padrone sì. E c'entrava parecchio anche quel genio dell'economia creativa che risponde al nome di Giulio Tremonti, che Raffaello, Giotto e Leonardo gli possano apparire in sonno per molestarlo fino alla fine dei suoi giorni! Gli statisti del governo Berlusconi, così indaffarati nel tenersi buoni i preti che votano, per anni hanno destinato i fondi dell'8 per mille di spettanza dello Stato al recupero delle chiese, degli oratori, delle basiliche e dei duomi sparsi in tutta Italia. Ma possibile che nessuno ha mai fatto caso che dopo un terremoto le chiese (quelle di proprietà del Vaticano naturalmente) venivano recuperate nel giro di pochi mesi mentre le altre, gli edifici civili, i monumenti dello stesso Stato andavano in rovina? In venti anni, i berluschini hanno fatto scempio, oltre che delle coscienze e delle intelligenze degli italiani, anche di un patrimonio unico al mondo, tagliando fondi non solo alla cultura e alla scuola pubblica ma anche ai musei, ai restauri e alla manutenzione ordinaria. E ci lamentiamo delle inondazioni e dell'ambiente lasciato al degrado più assoluto. Pagheranno 44 quacquaracquà ma i pochi, pochissimi colpevoli veri, non pagheranno mai. E continuiamo a parlare tosco-inglisc in Europa che fa tanto “in”...
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Morire a 14 anni per incuria. Insopportabile
Creato il 11 luglio 2014 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Se muore Salvatore Giordano, un ragazzino di quattordici anni, per il crollo del cornicione di un monumento storico, la prima considerazione che una persona normodotata fa è “questo paese sta cascando a pezzi”. Poi, anche per un minimo di rispetto per i genitori del ragazzino che prima di morire è riuscito a scansare due amici, si pensa “speriamo che i colpevoli paghino”. Infatti sono partiti 44 avvisi di garanzia ai soliti pesci senza pinne e boccheggianti per mancanza di ossigeno, le solite mezze seghe che pagheranno (poco, pochissimo, quasi nulla), per responsabilità che non sono assolutamente loro. Sono anni infatti che vediamo crollare i monumenti italiani senza che nessuno ci abbia messo una pezza. Sandro Bondi addirittura, lo fecero dimettere da ministro per i crolli di Pompei. Bondi di suo non c'entrava una mazza ma il suo padrone sì. E c'entrava parecchio anche quel genio dell'economia creativa che risponde al nome di Giulio Tremonti, che Raffaello, Giotto e Leonardo gli possano apparire in sonno per molestarlo fino alla fine dei suoi giorni! Gli statisti del governo Berlusconi, così indaffarati nel tenersi buoni i preti che votano, per anni hanno destinato i fondi dell'8 per mille di spettanza dello Stato al recupero delle chiese, degli oratori, delle basiliche e dei duomi sparsi in tutta Italia. Ma possibile che nessuno ha mai fatto caso che dopo un terremoto le chiese (quelle di proprietà del Vaticano naturalmente) venivano recuperate nel giro di pochi mesi mentre le altre, gli edifici civili, i monumenti dello stesso Stato andavano in rovina? In venti anni, i berluschini hanno fatto scempio, oltre che delle coscienze e delle intelligenze degli italiani, anche di un patrimonio unico al mondo, tagliando fondi non solo alla cultura e alla scuola pubblica ma anche ai musei, ai restauri e alla manutenzione ordinaria. E ci lamentiamo delle inondazioni e dell'ambiente lasciato al degrado più assoluto. Pagheranno 44 quacquaracquà ma i pochi, pochissimi colpevoli veri, non pagheranno mai. E continuiamo a parlare tosco-inglisc in Europa che fa tanto “in”...
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