Sentiero degli aceri, vicino al
Kitano Tenman-gu
Ci sono giornate molto belle, giornate così così e giornate che iniziano male e finiscono peggio, e poi c'è questa città che sto iniziando a sentire mia in una maniera che non credevo possibile nei primi giorni dopo il mio arrivo.
Ormai camminare per le sue strade è una cosa quotidiana, non mi sembra più di essere fuori posto e tutto inizia ad avere l'aria familiare di casa. Ora so per certo che quando verrà il momento di andarmene definitivamente ne sentirò la mancanza, e tanto.
Sono sicura di avere preso la giusta decisione quando ho scelto di vivere a Kyoto, e non a Tokyo o Osaka o qualunque altro luogo del Giappone. Ho sempre preferito le città dalle dimensioni umane, che potessero offrire tanto a chi ci vive senza diventare enormi e alienanti contenitori di persone. E poi la pianta a scacchiera di derivazione cinese è ottima per chi come me ha il senso di orientamento di Zoro e Ryoga. In questo ricorda un po' Bologna, e lo sanno tutti che a Bologna non si perde neanche un bambino.
Tutt'altra cosa Osaka, quel terribile labirinto, in cui mi sono disastrosamente smarrita qualche settimana fa. Un'altra storia che vorrò raccontarvi, un giorno.
La cosa che più amo di Kyoto, però, è un'altra.
Kiyomizu-dera
Ci sono luoghi, appena dietro alle grandi strade moderne degli uffici, di una bellezza inimmaginabile.
La prima cosa che ho pensato, quando mi sono trovata davanti al Kiyomizu-dera illuminato e circondato dal rosso delle foglie autunnali, è stata "voglio morire qui". Insomma, non che volessi letteralmente morire lì, va da sé, ma trovarsi davanti a tanta bellezza è una sensazione spiazzante, impossibile da spiegare, che toglie il fiato.
La vista sulla città dalla Kyoto Tower
Per quanto possa sentirmi sola certi giorni, anche se non tutto va sempre come desidero, so per certo che questa città ha la cura in grado di lenire ogni tristezza.
Per questo alla fine trovo la forza di rotolare giù dal futon, cucinarmi un pranzo veloce e uscire a cercare i momiji, gli aceri infuocati che in queste settimane accendono Kyoto.
Non so ancora dire chi tra Murasaki e Akikonomu avesse ragione, ma di certo i sakura dovranno impegnarsi parecchio per eguagliare lo splendore di questo autunno accecante.
Qui trovate le foto che ho scattato ieri durante il light-up autunnale del Kiyomizu-dera.