Morire per Facebook ?…Voi che leggete e che, giustamente, vi divertite con il social network più popolare del mondo, probabilmente pensate che sia impossible. Purtroppo così non è, soprattutto in Iran. Una tragica notizia, infatti, ci è giunta dal carcere di Evin: è morto per le terribili torture subite in carcere, l’attivista per i diritti dei lavoratori Sattar Beheshti. La notizia è stata riportara dal sito di opposizione Kalame, vicino all’ex candidato alla Presidenza Mir Hossein Mousavi. Sattar Beheshti era stato arrestato appena una settimana fa dall’unità della Polizia dedicata alla repressione degli attivisiti iraniani in Rete, la famigerata “Cyber Police”. La sua colpa, per l’appunto, era quella di difendere i diritti dei lavoratori iraniani usando la rete, precisamente Facebook. Poco dopo essere stato arrestato, Sattar è stato duramente torturato durante gli interrogatori subiti e, proprio a causa delle violenze subite, il suo cuore si è fermato per sempre.
Il dolore dei famigliari è immenso. La sorella di Sattar, disperata, ha denunciato il comportamento inumano delle autorità iraniane: infatti, non soltanto le hanno ucciso il fratello, ma la morte di Sattar è stata comunicata ai suoi cari con una cinica telefonata in cui si invitavano i parenti a comprare una tomba a non rilasciare alcuna interivista in merito all’accaduto.
Sattar Beheshti aveva appena 35 anni ed era nato nella città di Robat Karim. Il suo lavoro era la sola fonte di sostentamento economico per i suoi genitori….
Ciao Sattar…Grazie