Nella sua casa di Ladispoli, vicino Roma, a 73 anni, è morta Laura Antonelli. Un infarto ha spento la sua vita ormai vissuta da anni in silenzio e solitudine.
E’ morta Laura Antonelli, in silenzio ed in solitudine, come lei aveva desiderato.
Da molto tempo ormai era irriconoscibile, deturpata, invecchiata, appesantita. “Laura Antonelli non esiste più”, dichiarò lei stessa diversi anni fa. Il volto ed il corpo erano stati divorati dal tempo, dalla disperazione, dal buio della depressione.
Morta Laura Antonelli. Dal successo alla droga, alla decadenza fisica e depressione.
Il declino cominciò nella notte di quel lontano 27 aprile 1991, quando nella sua villa di Cerveteri, vicino Roma, vennero trovati 36 grammi di cocaina. Seguì una condanna a 3 anni e 6 mesi per spaccio di stupefacenti. Nove anni dopo venne assolta definitivamente. Infatti, nel frattempo la legge sulla droga fu cambiata ed il consumo personale, entro certi limiti, non più reato. Pertanto Laura Antonelli venne prosciolta perchè riconosciuta consumatrice e non spacciatrice.
Nel 2007 la Cassazione diede via libera al risarcimento di 108mila euro a favore dell’attrice a causa “dell’irragionevole durata del processo”, per i danni provocati alla sua salute ed alla sua immagine. Tutti quegli anni avevano influito in modo determinante sulla sua destabilizzazione psichica. Nove anni vissuti con la paura di andare in carcere, la carriera distrutta, l’impressionante decadimento fisico.
Ebbe l’occasione per ritornare sul grande schermo con la realizzazione di “Malizia 2000″ nel 1991, vent’anni dopo “Malizia”. Ma, mentre il primo “Malizia” del 1973 fu campione d’incassi e fu quello che le fece spalancare le porte della notorietà e del successo, il secondo girato nel 1991, diretto sempre da Salvatore Sampieri, fu un fiasco di incassi e soprattutto un ulteriore dramma. Per nascondere alcuni difetti estetici del viso si era sottoposta ad interventi estetici, che si rivelarono purtroppo devastanti, deturpandole il viso stesso.
L’attrice fece causa al produttore ed al regista e, dopo ben 13 anni, il giudice sentenziò che si trattò di rara reazione allergica, non collegabile al trattamento estetico ricevuto. Da allora Laura Antonaz (il suo vero nome), nata a Pola il 28 novembre 1941, viveva in solitudine e di lei non si si è saputo più nulla, fino ad oggi, quando la badante ha scoperto il suo corpo riverso per terra, ormai privo di vita.
Il suo amico, l’attore Lino Banfi, si prodigò nel 2010 per farle avere un aiuto economico attraverso la legge Bacchelli, quella che sostiene gli artisti. La richiesta fu accolta, ma Laura, nonostante si trovasse in una situazione di difficoltà economica, rifiutò l’aiuto e chiese di essere dimenticata. Rimase sola e bisognosa di assistenza.
Morta Laura Antonelli, icona sexy degli anni Settanta.
Se devo essere sincero, riepilogare le drammatiche vicissitudini di una donna vinta dalla vita, di una grande attrice entrata nell’immaginario erotico degli italiani e consacrata la donna più sensuale d’Italia degli anni Settanta, mi costa molto in termini emotivi, mi mette molta tristezza. Anche per me rappresentò un mito di donna bellissima, da sognare e desiderare, con i suoi film dove interpretava le parti da timida maliziosa, con le sue scene dove “si vede e non si vede”, con i suoi intimi sospiri. Amata dal pubblico, ha fatto sognare un’intera generazione di italiani.
Ha raggiunto la notorietà nel 1971 con il film di Pasquale Festa Campanile “Il Merlo Maschio”, ma la consacrazione arrivò nel 1973 con Malizia, e la voglio ricordare come si presentava in quel film, attraverso l’interpretazione di una sensuale cameriera, nella scena in cui sale le scale per togliere la polvere mostrando le gambe con la vestaglia e le calze, innocente e maliziosa.
Ciao Laura, e… grazie!