Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 107'
La trama (con parole mie): Mortdecai è un non troppo pulito mercante d'arte di base in Inghilterra, pronto ad occuparsi dei suoi baffi come dell'amata moglie Johanna e delle opere che i suoi bisogni economici o le circostanze lo inducono a recuperare, comprare o vendere.Quando il vecchio rivale in amore ed agente dell'MI6 Martland lo coinvolge nella ricerca di un Goya misteriosamente trafugato a seguito della morte della restauratrice che se ne stava occupando, i nodi sentimentali, economici ed artistici vengono al pettine: Mortdecai dovrà dunque venire a patti con se stesso, i baffi che di recente l'hanno contraddistinto, il suo fido guardaspalle Jock e tutto il mondo dell'arte - più o meno sotterraneo - per poter risolvere il caso, tirarsi fuori dai guai e rimediare al recente precipitare della sua reputazione.Riuscirà l'impacciato ed assolutamente inaffidabile ed improvvisato uomo d'azione a portare a termine la più importante delle missioni che mai si è trovato ad affrontare?
In tutta onestà, pensavo che quest'anno non ci sarebbe stata gara, rispetto alla prima posizione nella classifica dedicata al peggio, considerato il livello garantito da Cinquanta sfumature di grigio.
Purtroppo per me, ero in errore: Mortdecai, infatti, ha rappresentato senza ombra di dubbio una delle esperienze da spettatore più agghiaccianti degli ultimi mesi, una fiera del ridicolo di un'ora e quaranta capitanata da un inguardabile Johnny Depp, ormai degno erede di Robert De Niro rispetto allo sputtanamento di se stessi e di una carriera un tempo da brividi, pessimo prodotto di finta avventura patinata assolutamente ridicola.
Trovare altro da scrivere a proposito dello scempio firmato da David Koepp - che sarà pure un mestierante, ma in passato è riuscito anche a portare in sala cose discrete - è davvero difficile, e a nulla servono ambientazioni europee finto alternative - almeno per gli abitanti degli States - o un cast sulla carta stellare - il già citato e spompatissimo Depp, Paul Bettany, Gwyneth Paltrow, Ewan McGregor -, così come un impegno prossimo allo zero dei neuroni per trovare almeno una parziale giustificazione all'esistenza di una roba inutile sotto tutti i punti di vista come questa.
Neppure l'azione e l'utilizzo almeno sulla carta ironico del tuttofare Jock riescono a salvare il salvabile, specie quando ad ogni piè sospinto il protagonista pare non attendere altro se non l'occasione per gigioneggiare risultando, più che un improvvisato James Bond shakerato con Clouseau, una pallida e patetica imitazione di Mr.Bean, uno dei fenomeni di grande e piccolo schermo che più ho detestato nel corso della mia vita.
Non ricordo quando fu l'ultima volta in cui dovetti lottare con il desiderio di mandare avanti veloce una pellicola - il già citato Cinquanta sfumature di grigio escluso -, ma è giusto che sappiate che resistere, in questo caso, è stato di una difficoltà da record: se possibile, dunque, a meno che non cerchiate un titolo destinato a finire per certo in cima alle classifiche del peggio dell'anno, fate in modo di non incrociare neppure per sbaglio il cammino di Mortdecai e dei suoi ridicoli baffi, resi protagonisti di un tormentone di coppia noioso quanto il film stesso.
Vorrei poter trovare lo spunto per rendere più interessante il post, corposo ed in grado di compensare l'eventuale visione di questo Merdecai, ma è davvero, davvero troppo perfino pensando di mettersi alla tastiera - o davanti allo schermo - con in corpo una robusta dose di White Russian.
Senza contare che, effettivamente, questa roba davvero non merita niente più di due righe che la possano liquidare il più in fretta possibile.
MrFord
"State, state, state, state of the art
(state of the art)
(hold the phone, it's so)
state, state, state, state of the art
(listen to the difference!)
state, state, state, state of the art
(by use of a computer)
(oh my God, it's so)
state, state, state, state of the art."Gotye - "State of the art" -