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Morte a Baghdad

Da Kobayashi @K0bayashi

Sarebbe potuta essere, nelle intenzioni, una delle potenziali uscite domenicali di Sunday Creativity, ma la delicatezza dell’argomento trattato mi ha fatto propendere per dedicargli un post a parte scollegato da ogni involontario sottinteso per evitare qualsiasi errata interpretazione: certo è che la mappa generata da Simon Rogers per il Datablog del Guardian è un’intuizione eccellente per offrire al lettore un colpo d’occhio di vero impatto sulla drammatica situazione irachena.

Lo spazio online dedicato all’elaborazione dei dati del quotidiano inglese, infatti, ha deciso di sfruttare l’enorme mole di dati (qui il set completo da scaricare) diffusi da Wikileaks (le migliaia di documenti del dossier Iraq war logs) per trasferire graficamente su una mappa di Google l’istantanea delle persone uccise nel paese mediorientale durante la guerra e dopo la fine del conflitto “ufficiale”.

baghdad_wikileaks_map_dead_guardian_datablog

Questo è uno scorcio della capitale Baghdad. L’immagine, se si pensa al suo significato, è piuttosto impressionante: quante volte abbiamo sentito al tg o letto sui giornali la frase “centinaia di morti” (o anche “migliaia di morti”) e abbiamo pensato sicuramente a un numero elevato, ma senza riuscire a focalizzare veramente la portata della tragedia?

Anche per questo motivo la mappa del Guardian è suggestiva: semplicemente guardando la concentrazione di puntini rossi ci si accorge più verosimilmente di altre volte dell’enorme quantità di vite umane andate perdute, e per una volta non si riesce a far distinzioni tra militari, civili o potenziali terroristi ma si tende a uniformare tutto al concetto – troppo spesso dimenticato – di persona.


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