Ieri è deceduto il ragazzo colpito dal getto di ghisa incandescente uscito fuori dall’altoforno dell’Ilva di TARANTO.
Ennesima morte di stato,ennesima beffa e tragedia per chi ogni mattina recandosi li al lavoro,prega di uscirne salvo e poter tornare a casa per poter così abbracciare i propri cari.
Area messa sotto sequestro dal Gip Todisco e che lo stato ha resa idonea grazie ai decreti salva Ilva.
Stato assassino?
Stato egoista,stato che fa marciare gli impianti sapendo che essi sono a rischio.
Io ci vivo qui e so anche che se chiude il mostro d’acciaio molti andranno in giro,a manifestare e chiedere indennità di disoccupazione o altre prassi per sopravvivere per un po.
Ma so anche che un campo minato come l’Ilva deve dire quali sono i percorsi a rischio e non lasciare alla fatalità la vita di ogni singolo oparaio li dentro.
Taranto muore,non ha più nulla da dire.
Si è consumata nelle sue ricchezze naturali,come le magnifiche spiagge e i tesori degli ipogeo nascosti a noi stessi.
Taranto muore,socialmente ed economicamente.
Se chiude il mostro salveremo altri ragazzi da un destino amaro,crudele.
Lo stato si faccia garante,ora,del futuro dei sopravvissuti, di quelli che potranno raccontare di esserci stati dentro alla pancia del mostro e di essersi salvati dalle sue grinfie assassine,sponsorizzate da decreti salva Ilva e ipocrisie degne di questa politica di merda.
arallagianluca