Contemporaneamente all’entrata in servizio effettivo del nuovo sottomarino nucleare russo “Yuri Dolgorukij“, a cui tra qualche mese farà seguito il gemello “Aleksandr Nevskij“, il 30 dicembre ha preso il mare il terzo e forse più innovativo elemento della nuovissima classe sommergibilistica Borej: il “Vladimir Monomakh“, che i suoi progettisti definiscono capace di muoversi sott’acqua quasi senza fare rumore ed in grado così di beffare i sonar nemici. Una situazione che ricorda molto il più famoso sottomarino del cinema, quell’Ottobre Rosso, protagonista di una pellicola di successo del 1990 e ispirata da un best-seller di Tom Clancy: nel film, l’unità navale in dotazione alla marina sovietica era infatti capace di sfuggire ai sonar e ai radar di profondità grazie al suo sistema di propulsione silenziosa e il Vladimir Monomakh gli si avvicina parecchio.
Costruito nei cantieri navali Sevmash a Severodvinsk, sul Mar Bianco, il nuovo sommergibile affiancherà il “Dolgorukij” e il “Nevskij” entro l’anno. Come le altre unità della classe Borej, è dotato di un reattore nucleare di ultima generazione che gli consente di navigare ad una profondità massima di 480 metri, ma può farlo in maniera del tutto più silenziosa rispetto ai sommergibili appartenenti alla storica classe Tifone, di cui la Borej è destinata a prendere il posto.
A Sevmash intanto sono in costruzione altri due sommergibili, il Knjaz’ Vladimir e lo Svjatitel Nikolaj: secondo i piani del Ministero della Difesa russo, i sommergibili della classe Borej entro il 2020 dovranno raggiungere le 10 unità e andranno a costituire la spina dorsale del sistema di difesa marittimo della Federazione Russa, grazie ai nuovi missili balistici SLBM Bulava (oltre 9000 km di gittata) i cui test sono stati di recente completati.
Oggi invece il Ministero della Difesa ha annunciato che entro la fine di gennaio la flotta russa terrà una serie di esercitazioni navali nel Mediterraneo e sul Mar Nero: si tratterà di manovre su larga scala, tra le più massicce degli ultimi decenni, che vedranno l’impiego di navi provenienti dalle flotte russe del Nord, del Baltico, del Mar Nero e del Pacifico.