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Motomondiale 2013, motogp: valentino rossi vs. spagna

Da Postpopuli @PostPopuli

di Francesco Gori

Motomondiale 2013, ci siamo: la prima di diciotto gare sarà domenica 7 aprile a Doha, in Qatar. Come sempre, a catalizzare l’attenzione sarà la MotoGP, la classe regina, ancor più dopo il ritorno di Valentino Rossi in Yamaha. Le incognite, i favoriti e le sorprese non mancano, tanto che il pronostico per l’iride di quest’anno è forse tra i più difficili delle ultime stagioni.

MOTOMONDIALE 2013, MOTOGP: VALENTINO ROSSI VS. SPAGNA

I protagonisti del Motomondiale 2013 – da sport.excite.it

Favorito d’obbligo il campione in carica (che non porterà sulla carena il n.1, ma ancora il suo 99) Jorge Lorenzo, compagno di squadra di Vale. Dopo l’addio di Stoner, lo spagnolo è ancora il pilota da battere: per l’esperienza che ormai ne fa una garanzia (come dimostrato dai tanti secondi posti la scorsa stagione), per la perfetta conoscenza di un team che lo ospita ormai da 6 stagioni (2 mondiali all’attivo), per gli avversari che, per un motivo o per un altro, potrebbero non reggerne la forza d’urto.

Senza il rivale australiano, toccherà ancora a Daniel Pedrosa tentare la rincorsa ad un titolo divenuto un’ossessione. Sulla carta, è lui il maggior candidato a mettere i bastoni tra le ruote della Yamaha Factory Racing. Lo scorso anno ha mostrato una maggior maturità, forse dovuta alla lunga assenza di un compagno scomodo come Stoner, conquistando la bellezza di sette vittorie, più dell’iridato Lorenzo (sei). Ma la costanza di Jorge è stata l’arma in più rispetto a Camomillo, che spesso ha pagato anche la sfortuna (come l’incidente con Barbera a Misano). Con il nuovo che avanza, Marc Marquez, la Honda potrebbe concedere a Dani una delle ultime chance per il titolo.

Valentino Rossi, il più grande degli ultimi anni – non solo nel panorama italiano -, un cavallo di razza dal palmarès ineguagliabile: 9 titoli mondiali e 105 vittorie. Ha forse bisogno di presentazioni? Il biennio Ducati, quello che lo avrebbe consacrato ancor più nella storia – pilota italiano su moto italiana -, è stato una cocente delusione: tra la due ruote di Borgo Panigale e il Dottore non c’è mai stato grande feeling, come dimostrano i miseri secondi posti a Misano e Le Mans, migliori piazzamenti in una due anni di non competitività. C’è da capire il suo stato di forma psico-fisica, il talento non è certo cosa che si perde per strada e Vale ce l’ha instillato nel sangue. I test di Jerez hanno dati segnali confortanti, è stato tra i più veloci, e il tifo italiano è tutto per lui. Le sfide casalinghe all’ultimo sangue con Jorge Lorenzo fanno già venire l’acquolina in bocca agli appassionati.

Lorenzo, Pedrosa e Rossi, dunque. Ma anche Marc Marquez, che chiude il poker di favoriti. Non scordiamoci chi è il giovane spagnolo: si tratta di un classe 1993, con all’attivo già due titoli in 125 e 250 (attualmente in carica). Ha la freschezza della giovinezza, il talento del fuoriclasse, ma anche un’inesperienza  nella classe regina che alla lunga dovrebbe pesare. A lui la Honda chiederà prestazioni importanti a supporto di Pedrosa, per valutare poi se affidargli il manubro n.1 in futuro. Attenzione a non sottovalutare Marc, dalla classe cristallina.

Per gli altri rimarranno le briciole. Potrà inserirsi Cal Crutchlow con la Yamaha satellite, qualche chance di podio per le Ducati di Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, per Bautista e il team Gresini o Bradl con l’altra Honda. Più dura per i neoarrivi (o quasi) Iannone, Petrucci e Corti, portabandiera di un tricolore ancora orfano del talento e della simpatia di Simoncelli.

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