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Movalà, mi son laureata.

Creato il 28 novembre 2011 da Lbetti @LBetti_
Movalà, mi son laureata.Signore e signori, volevo informarvi ufficialmente che finalmente, dopo una serie infinita di esami, date da rispettare, libri, soldi, imprecazioni fantasiose, pianti, crisi di nervi, voglia di mandare tutto a quel paese, mi sono laureata. Ho preso il pezzo di carta. Quello che ti dovrebbe far trovare lavoro, presente? Sì, dai, quello che sputi sangue per averlo e poi ti chiedi "ma adesso che minchiazza faccio?". Beh, è mio. Il mio tesssssoro. *standing ovation*Ebbene, dopo 3 anni in cui ho vissuto chiusa in casa sui libri - d'inverno avvolta il un plaid, d'estate in canottiera e mutande - e ho vissuto il mio personale inferno fatto di studio matto e disperatissimo, sensi d'inferiorità a iosa, panico da prestazione ma lo devo ammettere, anche grandi soddisfazioni, sono riuscita a mettermi la corona d'alloro e farmi cantare a squarciagola "dottore, dottore, dottore del buco del cul, vaffancul, vaffancul!". Che traguardo, che gioia, che gaudio, che intensa letizia. Tutte le giornate sui libri, le uscite rimandate, gli esami spostati, la segreteria che non risponde, il professore che non si fa trovare, il treno soppresso, la neve che paralizza le città, il senso di colpa di essermi divertita il sabato sera quando avrei potuto stare a casa a studiare, gli stronzoni che ti fanno pressing e li vorresti prendere a sonori schiaffoni perché non fanno che chiederti "ma allora, tu, quando ti laurei?". Il 23 novembre 2011 sono arrivata dunque al traguardo tanto agognato, laureandomi in Scienze della Comunicazione, sì, il corso che tutti canzonano con epiteti tipo "scienze delle merendine". Nel frattempo però scienze della comunicazione è diventato uno dei corsi che aprono più strade verso il mondo del lavoro ai laureandi, cari i miei perculatori. Nella foto sopra potete ammirarmi insieme al mio miglior sorriso tirato e il mio fascio di nervi, insieme alla sudatissima tesi di laurea prima di entrare per la proclamazione, dalla quale ovviamente sono uscita in lacrime. Che femminuccia. Potete ammirare questo momento qui sotto.
Movalà, mi son laureata.
Il presidente della commissione ha fatto un discorso orrendo, imbarazzante e triste come pochi, che non mi pare nemmeno il caso di ripetere, ma alla fin dei conti mi interessava solo che mi proclamasse dottoressa e poi avrebbero potuto benissimo prenderlo a mazzate che non li avrei mai fermati, visto che è il professore che mi ha bocciata sei volte. Sei. A parte gli scherzi, è stata una giornata meravigliosa e indimenticabile, in cui ho avuto vicine tutte le persone importanti della mia vita, i miei parenti e gli amici che si sono anche divertiti a prendersi bellamente gioco di me. E' stato molto più bello di quanto avrei mai potuto sperare, mi hanno coccolata esattamente nel modo in cui qualsiasi essere umano vorrebbe essere coccolato, riempiendomi di regali e sorprese. Dovete sapere che io sono la persona più curiosa del mondo e quando intorno a me hanno cominciato tutti a confabulare durante tutto il mese prima della laurea, praticamente ero sull'orlo della pazzia per scoprire cosa stessero progettando. Una di queste cose era riempirmi di ridicolo tappezzando muri pubblici con mie foto che mi ritraggono in momenti imbarazzanti. Che simpatici vero? Andatelo a dire alla mia dignità, che qui si era solo lievemente scalfita, visto quello che è poi successo durante il ricevimento.
Movalà, mi son laureata.
Devo però ammettere che una delle cose che mi ha fatto più piacere è stato trovare ovunque posassi gli occhi, i manifesti con l'annuncio della mia laurea, a lettere cubitali dorate, cosa che mi ha fatto capire quanto le persone che amo possano essere fiere di me. Ovviamente anche in questo caso ho aperto i rubinetti e pianto come una ragazzina. Anzi lo sto facendo anche ora. Ma come ho detto, la parte più divertente agli occhi di tutti è stato il ricevimento che secondo la mie aspettative doveva essere chic e formale, è diventato uno spettacolo comico che, almeno per quanto mi riguarda, ricorderò per sempre. Abbiamo mangiato e bevuto a volontà, e poi finalmente è arrivata l'ora di scartare i regali, che mi han fatto sudare per benino, con rime e scherzi di ogni genere, che includevano anche l'indossare biancheria intima pelosa. Nella foto sotto stavo assaggiando la mia torta con ogni parte del mio corpo.
Movalà, mi son laureata.
Mentre qui in basso potete ammirarmi mentre l'impazienza di scoprire cosa fossero i miei regali mi ha ridotta a riempirmi di ridicolo. Notare anche che indosso le ballerine, al posto delle altissime e scomodissime scarpe che avevo malauguratamente scelto senza sapere che mi avrebbero inflitto dolori atroci e cicatrici che foggio ancora oggi con fierezza e coraggio.
Movalà, mi son laureata.
In questo momento mi sto sinceramente chiedendo cosa mi spinga a pubblicarle e rendermi lo zimbello della rete, ma mi pare anche giusto che tutti gli sforzi delle mie amiche vengano apprezzati da tutti. Dentro quell'inferno di scatolone c'erano circa 2000 pagine di giornale, non scherzo. Ora ci tengo a fare una cosuccia, ovvero ringraziare sinceramente queste persone, una ad una, per aver reso questa giornata la più bella della mia vita e per avermi sempre dato il loro sostegno, non poteri essere più felice di avervi al mio fianco.Grazie Mamma, Papà, Nonna, Nonno, Paolo, Paolo, Giovanni, Tania, Jessica, Zia, Zio, Kevin, Maria Elena, Preziosa, Cristofaro, Alfonso, Mauro, Enza, Federico, Veronica, Simone, Alessandro, Lucia, Erica, Manuela, Federica, Fabrizio, Andrea e Diego. E ora per chiudere in bellezza, qualche altra foto della giornata.Movalà, mi son laureata.Movalà, mi son laureata.Movalà, mi son laureata.
Movalà, mi son laureata.Movalà, mi son laureata.
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