Moving Pictures – pubblicato negli USA da Top Shelf e proposto in Italia da Nicola Pesce Editore, su traduzione di smoky man – è un’opera che non lascia indifferenti. A partire dagli autori: i coniugi Kathryn e Stuart Immonen, che da anni ricoprono un ruolo preponderante nel comicdom americano, pubblicando, fra le altre, con la DC e la Marvel Comics e facendosi apprezzare da pubblico e critica.
Ambientata durante la dominazione nazista, la graphic novel mostra una Parigi depredata delle sue ricchezze artistiche da parte dei tedeschi, i quali dovettero scontrarsi con i tentativi dei curatori francesi di catalogare e salvare i capolavori delle loro collezioni. Fulcro della storia è però il rapporto conflittuale e pericoloso intrecciato, con apatia e rassegnazione, dalla curatrice Ila Gardner con l’ufficiale tedesco Rolf Hauptmann, addetto al trasferimento del patrimonio artistico del suo museo. Siamo dunque in presenza di un sottile e appassionante dramma psicologico, nel quale i due protagonisti si vedono costretti dalle circostanze a trascinare la loro vita privata in una lotta pubblica di potere.
Moving Pictures offre un soggetto lineare e una narrazione classica, assecondati da un perfetto equilibrio fra testo e disegni, espresso nel tratto solo apparentemente semplice e dimesso di Stuart Immonen, ma in realtà appropriato all’atmosfera malinconica e intimista dell’opera. La sensazione prevalente del lavoro è quella di uno strisciante, soffocante vuoto (data anche dall’ombra che spesso avvolge il volto e il corpo dei personaggi, privandoli della loro umanità, scena dopo scena), cui fa da contraltare la forza irresistibile e perturbante dell’Arte, simboleggiata dalle tele dei grandi autori, riprodotte con dovizia di particolari da Immonen.
Altri punti di forza di questo piccolo capolavoro risiedono nei dialoghi, intensi, profondi, incisivi, e nell’incedere della narrazione, costruito su un fluire di flashback e flashforward che si aprono sul mondo interiore dei personaggi, in un climax crescente che accompagna il lettore attraverso la tragedia della guerra, presenza incombente, ma mai manifesta.
Moving Pictures è un’operazione editoriale rischiosa, come sempre quando si produce letteratura a fumetti (o cinema d’autore) in Italia, ma che sento di consigliare per molteplici motivi: per la splendida figura femminile di Ila Gardner, che indossa un contegno freddo e nichilista come una corazza impenetrabile; per l’eccellente esito creativo di Stuart, che realizza uno story-telling messo al servizio di una trama coinvolgente; per l’analisi interiore dei protagonisti svolta da Kathryn, impeccabile e dalla profondità spiazzante.
Angela Pansini
Kathryn & Stuart Immonen, Moving Pictures, Nicola Pesce Editore, 144 tavv. in b/n, € 14,90