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Mr. Turner, l’arte racconta l’arte – La recensione

Creato il 16 maggio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

16 maggio 2014 • Festival di Cannes 2014, Speciale Festival di Cannes, Speciale Festival OAC, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Antonio Valerio Spera

Summary:

Mike Leigh racconta William Turner. Il cinema illumina la pittura. L’arte descrive l’arte. Mr. Turner è un’opera che rimane nel cuore, una continua suggestione, uno stimolo alla cultura, alla riflessione, all’ispirazione. Ci troviamo di fronte ad uno dei migliori film del regista inglese, che torna ai livelli di Vera Drake sfoderando una prova registica solida, notevole, magistrale. Le due ore e mezza di narrazione sono un piacere per gli occhi e per le orecchie. Scorrono con la forza di immagini pregne di poesia del reale, con un montaggio che non fa mai calare il ritmo e con personaggi scavati in profondità.

Leigh porta sullo schermo il Turner pittore e il Turner uomo, mostrando la sua arte, la sua inventiva, la sua genialità ed anche la sua burbera capacità di amare e di relazionarsi con colleghi e amici. Lo vediamo camminare solitariamente nell’immensità misteriosa della natura per cercare l’ispirazione, lo vediamo dipingere e riflettere sulle sue opere. Ma allo stesso tempo viene anche mostrata la sua esistenza privata, la sua doppia vita, divisa tra due donne e due case. E non è tutto. Infatti, nonostante il film sia incentrato sulla personalità forte e anticonvenzionale del suo protagonista, esso riesce anche a far rivivere sullo schermo un momento storico di grande fermento artistico, quello della prima metà dell’Ottocento, caratterizzato in Inghilterra dalla Royal Academy of Arts.

Dorothy-Atkinson---Photocall---Mr.-Turner-©-AFP

La forza principale di Mr. Turner risiede però nella sua natura meta-artistica. Leigh trasmette attraverso le immagini l’essenza della pittura di Turner, usando la macchina da presa come un pennello e lo schermo come una tela. Il regista di Segreti e bugie crea un impianto estetico che richiama esplicitamente il panteismo romantico, ma con questo però non vuole ostentare la possibile natura pittorica del cinema, al contrario utilizza quest’ultimo come mezzo per celebrare la pittura, per descrivere la straordinarietà dell’ispirazione artistica e l’ineffabilità della stessa.

Il risultato, quindi, non è un vuoto esercizio di stile, ma un’opera di narrazione superba, diretta senza retorica, senza ridondanza, e soprattutto senza futili formalismi; un film ci offre un perfetto dialogismo tra le arti, un esempio impeccabile di reciproca contaminazione. E il tutto è impreziosito dall’interpretazione sontuosa di Timothy Spall: il suo William Turner è già una figura fondamentale per la storia del cinema contemporaneo. 

A cura di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net

Crediti immagini:

1. Dorothy Atkinson – Photocall – Mr. Turner © AFP2. Film cast – Photocall – Mr. Turner © FDC / G. Lassus-Dessus
3. Film cast – Press conference – Mr. Turner © FDC / M. Petit
4. Mike Leigh – Press conference – Mr. Turner © AFP
5. Mike Leigh and Marion Bailey – Photocall – Mr. Turner © AFP
6. Shane and Timothy Spall – Path – Mr. Turner © FDC / K. Vygrivach

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