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MT-Energie: il principale fornitore di impianti di Biogas

Creato il 06 settembre 2013 da Bioenergyitaly_blog
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MT-Energie di Zeven (Bassa Sassonia, Germania settentrionale) è una delle imprese leader del settore della produzione di impianti di biogas di tutte le dimensioni e di componenti speciali per biogas. Grazie alla esperienza pluriennale sono in grado di offrire ai clienti soluzioni caratterizzate da un grado di economicità ed efficienza superiori alla media.

MT-Energie offre prestazioni  che comprendono non solo l’ottimizzazione, la progettazione e la costruzione di impianti di biogas, ma anche un’assistenza tecnica e biologica completa.

Con MT-Biomethan GmbH il gruppo MT offre inoltre un’innovativa tecnica di trattamento e alimentazione per la produzione di biometano. Nel 2006 è iniziata l’espansione all’estero con la fondazione di  filiali in numerosi  paesi europei. Oggi la società è attiva nei mercati europei e in USA.

Per poter rimanere anche strutturalmente al passo con lo sviluppo positivo degli ultimi anni, la società ha costruito una nuova sede a Zeven, in Bassa Sassonia. Su un’area di 62.300 metri quadrati si trovano oltre ad un grande edificio che ospita gli uffici amministrativi, un moderno centro logistico, le linee di produzione e i laboratori.

Biogas: impianti di biogas MT a doppio stadio, un investimento conveniente

Gli impianti di biogas offrono l’opportunità di collegare la produzione di energia con un utilizzo prudente delle risorse. La produzione a livello locale di energia sostenibile, a partire da materie prime rinnovabili disponibili sul territorio, favorisce l’incremento della sicurezza energetica nazionale creando contemporaneamente una diversificata fonte di reddito per le aziende agricole.

Il quadro normativo italiano per l’incentivazione e la promozione delle fonti rinnovabili stabilisce l’applicazione di una tariffa omnicomprensiva per gli impianti di biogas con una potenza elettrica installata inferiore a un Megawatt (999 kW).

Maggiore produzione di biogas, maggiori rendimenti
Maggiore potenza ha l’impianto, maggiore è la convenienza dell’investimento, perché da un lato aumentano le rese energetiche incrementando la capacità di produrre energia, e dall’altro diminuisce il costo per kW installato. Dato l’alto contenuto energetico, l’utilizzo di biomasse vegetali, come ad esempio il silo mais, è molto indicato per la produzione di biogas su grande scala, ma necessita di tempi di permanenza nei digestori più lunghi.

Per gli impianti di biogas che trasformano principalmente matrici vegetali, MT-ENERGIE impiega una tipologia di costruzione a doppio stadio a funzionamento continuo che garantisce tempi di ritenzione adeguati e rende possibile il raggiungimento della massima produzione di gas, risultato di un completo processo di digestione.

Gli impianti a doppio stadio sono composti da un fermentatore, un post-fermentatore e un serbatoio residui. La costruzione di un post-fermentatore e di un serbatoio residui, entrambe coperti, ci permette di incrementare la resa di gas di un’ulteriore 20%, e aumenta la stabilità del processo biologico. Infatti, eventuali irregolarità del processo biologico nel fermentatore possono essere compensate tramite il ricircolo del substrato dal post-fermentatore.

A differenza di un impianto a doppio stadio di tipo classico, sia nel fermentatore che nel post-fermentatore vi sono le stesse condizioni ambientali per i batteri (pH neutro 6,7-7,5). Il processo di digestione anaerobica è di tipo mesofilo e avviene a una temperatura costante di 40-42°C.

Le vasche sono costruite in cemento armato e vengono ricoperte con lamiera grecata in alluminio. Per riscaldare la biomassa viene installata una fascia di tubi posti nella parte interna del digestore.

Per la desolforazione biologica del biogas viene installata una rete posta sulla parte superiore delle vasche che serve come superficie di supporto per la colonizzazione dei batteri. Con questa semplice soluzione si evita l’installazione di costose tecnologie di desolforazione esterna.

La sala tecnica viene costruita tra il fermentatore e il post-fermentatore. Questo spazio viene utilizzato come stanza di lavoro e rappresenta il cuore dell’impianto di biogas. Al suo interno infatti si trovano i sistemi di controllo quali: il compatto sistema di pompaggio MT di propria produzione, il quadro elettrico ed il software di comando tramite PC.

 

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Purificazione del biogas: il Biometano è la risposta alle esigenze del futuro

Uno dei fattori determinanti per il successo di un impianto di biogas è la sua realizzazione nell’immediata vicinanza delle fonti di approvvigionamento della biomassa, riducendo in questo modo le distanze di trasporto tra il luogo di origine e il luogo di trasformazione.

Gli impianti di biogas vengono perciò realizzati in un contesto agricolo, che nella maggioranza dei casi è lontano dagli utenti del  calore. Il trasporto del calore per lunghi tragitti richiede elevati investimenti e per questo motivo risulta non conveniente dal punto di vista economico per tutti gli impianti di biogas.

MT-ENERGIE, sempre attenta a mettere a disposizione dei clienti soluzioni ad alta efficienza, offre come alternativa alla produzione d’elettricità in loco, l’innovativa tecnologia di purificazione del biogas che lo trasforma in biometano, rendendo possibile l’avvicinamento della cogenerazione ai centri dove si concentra la richiesta energetica.

All’inizio del 2007, il gruppo MT-ENERGIE ha stretto una partnership strategica con l’azienda tedesca DGE di Wittenberg, acquisendo i diritti di licenza per la commercializzazione e la produzione di impianti di purificazione di biogas basati sul processo BCM®. Nel 2008 viene fondata MT-Biomethan®, azienda appartenente al gruppo MT-ENERGIE impiegata nel settore del biometano.

La CO2 presente nel biogas viene rimossa utilizzando un lavaggio con una soluzione amminica realizzato a pressione atmosferica. ll biogas purificato (conosciuto comunemente come biometano) esce dal processo con un contenuto del 99% di CH4 (metano), raggiungendo la stessa qualità del gas naturale. In questa maniera, il biometano può essere trasportato al punto di consumo utilizzando la rete di distribuzione del gas. L’energia viene così prodotta dove esiste la disponibilità di materia prima, e trasportata dove può essere pienamente sfruttata.

La purificazione del biogas per produrre biometano è un ulteriore esempio di come il gruppo MT-ENERGIE sia un passo avanti, offrendo una tecnologia fondamentale per il futuro del settore del biogas.

Biometano – che cos’é

Dal punto di vista puramente chimico, il biometano, detto anche biogas naturale, praticamente non si differenzia dal gas naturale. Entrambi i gas sono composti per la maggior parte da metano (CH4). Diversamente dal gas naturale, tuttavia, il biometano non deriva da fonti fossili: ha origine dal biogas, che può essere prodotto in impianti appositi a partire da molti substrati quali materie prime rinnovabili, liquami, letame o rifiuti.

Tale biogas grezzo è tuttavia composto solo per il 50-60% di metano ad alto valore energetico, il resto è costituito principalmente da anidride carbonica (CO2). Attraverso un trattamento mirato del biogas è possibile separare in modo selettivo il metano. Il gas purificato può essere in seguito utilizzato con la stessa flessibilità del gas naturale.

Attualmente, il biogas viene convogliato nella maggior parte dei casi a un cogeneratore direttamente sul luogo di produzione (impianto a biogas). Il calore che ne deriva può al momento essere sfruttato solo nel caso in cui vi sia un utente di calore nelle immediate vicinanze.

Diversamente dal biogas, il biometano, grazie alla sua affinità con il gas naturale, può essere trasportato nella rete del gas naturale già esistente. Per questo motivo è possibile sfruttare il biometano con un’efficienza sensibilmente maggiore rispetto al biogas. L’utilizzo non deve più avvenire nelle vicinanze dell’impianto a biogas.

Oltre a quelli economici, il biometano presenta anche evidenti vantaggi dal punto di vista ecologico. La produzione presenta un bilancio neutro di CO2 poiché l’anidride carbonica che si libera durante la produzione di biometano non deriva da giacimenti fossili bensì proviene dall’atmosfera.

 

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