L’offerta di camp in Thailandia è ormai vasta e variegata, con una forte concentrazione soprattutto nelle zone turistiche. La difficoltà consiste nell’individuare un “camp” in grado di dare la giusta formazione per accrescere il proprio livello tecnico e magari fare anche una ‘sana’ ma vera esperienza sui ring thailandesi. Ormai il ‘farang’ è considerato una fonte di guadagno facile, utile a sostenere la crescita dei pugili thailandesi e di quei pochi eletti ‘farang’ che per i loro successi sono considerati alla stessa stregua dei colleghi Thai. Nel 2014 possiamo dire che i camp thailandesi si distinguono in 2 grandi categorie:
- I camp “tradizionali”, che mantengono strutture ormai obsolete e a volte fatiscenti , dove il comfort ‘Thai style’ tempra benissimo i giovanissimi thailandesi ma dove raramente un ‘farang’ può stare a lungo, soprattutto se non ha anticorpi ‘corazzati’ da anni in Thailandia.
- I camp “commerciali” che assomigliano più a dei villaggi vacanze , situati prevalentemente nella zona di Phuket, molto puliti e organizzati per soddisfare l’esigenza di un cliente che ama sentirsi dire ‘good good’, stancarsi ma non troppo e fare serata in qualche locale alla moda raccontando le ‘ardite imprese’ di combattente provetto. Sono nati a Phuket locali appositi (Boxing Bar) dove i farang con le protezioni e corpetti si sfidano tra una birra e l’altra, credendo di fare la Muay Thai.
Ora a questi si aggiungono alcuni e rarissimi camp di nuova generazione , creati negli ultimi anni con strutture moderne e ancora nel rispetto totale della tradizione thailandese. Dopo anni di esperienza sul territorio thailandese, il Muay Farang ha selezionato alcuni camp dove formare i propri atleti: il Sitsongpeenong, a Bangkok, e il Sor Wisarut, all’estremo e stupendo nord della Thailandia. La novità di questi ultimi mesi è che il management Muay Farang sta affiancando il nuovissimo camp Red & Blue di Banglamung (Pattaya) nella gestione del settore Muay Thai. Infatti il camp ha una caratteristica che lo rende unico in Thailandia, in quanto nasce come camp per il pugilato professionistico. Il proprietario è coreano ed il Maestro di pugilato è filippino. Il camp ha preso forma per i combattenti, tuttavia è aperto a tutti coloro che desiderano allenarsi con i ritmi e la costanza di un Nak Muay (professionista di Muay Thai).
La palestra offre strutture moderne ed allenatori giovani e volenterosi, guidati da un management attento e scrupoloso. L’idea è quella di offrire un allenamento in perfetto stile Muay Thai dando ai ‘farang’ le medesime attenzioni che trovano nei campi di Muay Thai ‘tradizionali’; nella sostanza spicca l’ambiente confortevole, con una curata alimentazione, tale da fare invidia ai camp cosiddetti ‘commerciali’ .
Il primo prototipo di Muay Farang GYM oggi si trova, seppur in stato embrionale, al Red & Blue di Banglamung (pochi Km da Pattaya), dove tutti i sabati si allena il Campione del Mondo Mathias Sitsongpeenong, mentre tutti i giorni si allenano campioni del calibro di Gery Bavetta, Youssef Boughamen, il talento 15nne Melo e dove si sono allenati, ad esempio, Jenrob Pumpanmuang che presto sarà protagonista in Italia, Chantal Ughi, Alessandro Campagna, i Maestri Massimiliano Cacciato e Angelo Sposato… insomma il camp è neonato ma è già ben frequentato. Ovviamente al camp si parla italiano oltre che inglese, francese, thai, spagnolo…, mettendo ognuno a proprio agio in ogni occasione.
Per gli aspiranti professionisti che hanno in progetto di fermarsi al camp ‘forever’ o comunque per lungo tempo al fine di poter combattere costantemente, dopo i primi mesi il management valuta la possibilità di accordi particolari con il camp esattamente come avviene per i pugili thailandesi. Ma prima di ogni cosa un mese di allenamento/vacanza consente di godere appieno la Muay Thai e capire quanto questa possa essere solo una bella esperienza piuttosto che un percorso di vita.
Per informazioni scrivere a [email protected]
Roberto Bertellino
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