Il mughetto è una forma di candidosi diffusa tra neonati e anziani, e può interessare anche gli adulti immunocompromessi.
Il mughetto è causato dalla Candida albicans, lo stesso fungo responsabile della candidosi vaginale che, pur essendo naturalmente presente nella flora batterica, può generare infezioni e disturbi quando le difese immunitarie sono deboli.
I neonati hanno difese immunitarie scarse, per questo sono più esposti di altri alla candidosi, e il mughetto si può manifestare nella bocca o sul sederino. Nel primo caso si parla di mughetto orale, nel secondo è più diffusa l’espressione dermatite da pannolino.
Come fa a diffondersi? Durante la nascita, il bambino può contrarre il disturbo direttamente dalla mamma se questa, in quel momento, soffre di candidosi vaginale. Oppure può esserne contagiato durante l’allattamento sia al seno che con il biberon: la cute e la tettarella di gomma sono ambienti prolifici per la Candida albicans.
Per i genitori è difficile individuare la presenza del mughetto. All’inizio della micosi, infatti, il bambino piange, ha difficoltà a deglutire ed è molto nervoso. Solo in un secondo momento si avranno manifestazioni cutanee più rilevanti: se colpisce il sederino, si noteranno chiazze rossastre prima piatte poi desquamate, in ogni caso dolorose per il neonato. Se, invece, il mughetto è orale, ci saranno labbra lucide e arrossate, e placche bianche sulla lingua che ricordano scaglie di ricotta o latte condensato. Con una garza delicata si possono eliminare le placche dalla bocca del neonato, ma per debellare il mughetto serve un’azione più incisiva.
Nelle forme blande, la candidosi orale può essere contrastata con colluttori specifici e risciacqui di bicarbonato di sodio o acqua ossigenata al 3%. La terapia indicata dai pediatri in casi meno lievi, comprende l’uso di antimicotici di uso topico oppure orale. Se il mughetto viene trasmesso con l’allattamento al seno, la mamma deve usare gli stessi antimicotici del bambino per curare la cute dei capezzoli. La stessa scrupolosa attenzione deve essere osservata nell’igiene delle tettarelle di biberon e ciucciotti.
In ogni caso, è il pediatra che deve visitare il bambino e decidere la cura migliore e adatta al caso.
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