“Holly&Paul” è stato impegnato in un’esperienza lavorativa che ha regalato emozioni inaspettate ma intense. Quando un luogo nuovo e la gente che si incontra diventano ricordi preziosi, vuol dire aver vissuto pienamente e realmente l’attimo di quell’incontro. E quando i ricordi si trasformano in energia, non c’è nulla che possa frenare la voglia e la fiducia nelle proprie passioni.
Ed è così che voglio iniziare il racconto dell’evento che ha unito non soltanto i sapori, i profumi, l’arte, la storia e la memoria della nostra amata Terra, ma anche i desideri e le speranze dei partecipanti in un rinnovato riconoscimento del valore di una parte della Puglia che nasconde segreti e bellezze inespresse. Ci sono tanti modi per raccontare un territorio e l’appartenenza allo stesso. La Kermesse Murgia. Vita, morte e miracoli – tenutasi da sabato 7 a lunedì 9 settembre 2013 presso Masseria Cimadomo a Corato (BA)- l’ha fatto unendo in maniera totalmente inedita il binomio agricoltura e arte contemporanea, questa realizzata dalla direzione dell’estro di Paolo De Santoli in collaborazione con sei artisti pugliesi. Tutto attorno la suggestiva cornice del sito archeologico di San Magno composto da numerose tombe a tumolo risalenti al Neolitico.
Valorizzare la ricchezza del territorio murgese, creare rete tra i principali protagonisti dell’economia agricola-pastorale pugliese, coinvolgendo chef e giornalisti provenienti da varie parti del mondo in modo che possano farsi da portavoce di quello che è ormai il patrimonio mondiale dell’UNESCO, ovvero la dieta mediterranea. I primi attraverso l’elaborazione dei prodotti tipici pugliesi e i secondi attraverso la stampa specializzata estera. Sono queste le linee guida che hanno condotto un gruppo di volenterosi pionieri – Francesco Cimadomo, patron di Masseria Cimadomo, Savino Di Bartolomeo, ristoratore archeologo e timoniere della barca della Bottega dell’allegria, Vittorio Cavaliere, pioniere del gusto e fine polemista enoico, Nicola Curci, scrittore e saggista, e Paolo De Santoli, creativo e artista pugliese – alla realizzazione della prima edizione di Murgia. Vita, morte e Miracoli. La rassegna ha permesso ai partecipanti di intraprendere un viaggio multisensoriale unico alla scoperta della vera essenza della Murgia – quella che si dipana tra i sapori, i profumi e la memoria di cui siamo tutti testimoni ancora inconsapevoli.
PH ENNIO TULLO
Durante la tre giorni, si sono avvicendati nomi della cucina internazionale che hanno trasformato la “tavola” in un banche di confronto di idee ed esperienze tra cui: Daniele Fagiolini, del Le Colombaie” di San Miniato (PI), Daniela Gean, Chef libica custode delle tradizioni d’Africa che gestisce a Roma il ristorante etnico Mezé Biistrot, Renato Carati, chef Belga di origini pugliesi, patron de La table des Matières di Mons, Capitale Europea della Cultura 2015; Claudio De Mita, virtuoso specialista argentino dell’asado, tipico arrosto sudamericano a lenta cottura – questa volta è stata utilizzata la carne podolica, tipica murgese; Pasquale Torrente, de Al Convento di Cetara (SA), Michele Rotondo, di Masseria Petrino Palagianello (TA), Raffaele Vitale, Giovanni Mariconda e Jonathan Rossi di casa del Nonno 13 di Mercato San Severo (SA), e il pasticcere Tiziano Mita.
Di estremo interesse gli incontri e i dibattiti che hanno visto come protagonisti Kim Phillipps, gourmet e critica enogastronomica newyorkese, ospite d’eccezione Daniel Thomases, wine-writer di fama mondiale, Lucina Gandolfo, archeologa, Lucia Palmieri, biologa nutrizionista della Scuola di educazione all’alimentazione e Movimento (SEAM) di Corato, Ciriaco Acampa, Presidente mondiale dell’Ass. Rotary Gourmet, Claudio Riolo, giornalista e gastronomo.
In programma anche visite guidate e laboratori del gusto durante i quali si è assistito alla trasformazione del latte, della frutta e delle mandorle.
E le prelibatezze assaporate durante la tre giorni, preparate da nomi nazionali e internazionali che hanno trasformato la cucina in un laboratorio di “contaminazioni” meravigliose. I prodotti pugliesi sono stati utilizzati anche per piatti caratteristici di altri Paesi. Un esempio favoloso? Per l’asado, tipico piatto argentino, è stata utilizzata la carne podolica pugliese. Risultato? Tutto da assaporare.
Momento topico è stata la presentazione di un gruppo di Chef accomunati non solo dalla passione per la buona cucina, ma anche dal più nobile dei sentimenti umani: la pace. Gli Chef della Pace, Sarkis Yacoubian (Chef israeliano fondatore e presidente di Taste of Peace Gerurasalemme,) e Souheil Edris, chef palestinese membro di Taste of Peace Gerusalmme), hanno affrontato un lungo viaggio per testimoniare, anche in tempi di guerra, basti guardare a ciò che sta accadendo in Siria, la volontà di porre fine a ogni tipo di ostilità anche semplicemente intorno a una tavola imbandita.
L’organizzazione ringrazia la partecipazione di Rahiza Zanetti, chef brasiliana attualmente a Malta, Sergey Ryzhmanov, Tatarstan Federazione Russa Member of the National Guil of Chefs, Roderik Vella, Executive chef Grand Hotel Excelsior di Malta, Nicolas Scerri, chef Grand Hotel Excelsior Malta, Sawass savva, Executive chef Le Meridien Spa & Resort Ciprus, Kostakis Michallidis, Executive chef Curium Palace Hotel.
E concludere poi al calar del sole con lo spettacolo equestre da parte dell’Ass. Nero Luminoso e il recital del tenore Aldo Caputo hanno chiuso la prima edizione della manifestazione.
E poi si sa che, dopo grandi fatiche, tanti pensieri e molte paure resta la soddisfazione di poter dire “buona la prima”!