Patricia Urquiola ha allestito la mostra “O’Clock: time design, design time“, aperta fino all’8 gennaio, al Triennale Design Museum, con un centinaio di opere di designer e artisti sul tema del tempo.
La designer spagnola, che vive e lavora a Milano, ha immaginato due percorsi: uno che permette una visita senza fretta e un altro che tiene conto del visitatore che abbia poco tempo, riservandogli pertanto una specie di “corsia veloce” che gli permetta un passaggio più rapido.
Tra le opere in mostra un pezzo di vecchio muro, nelle cui crepe hanno inserito le loro radici piccole piante,
che crescendo ne provocheranno, nel giro di anni, l’inevitabile distruzione. Oppure una poltroncina coperta da una particolare specie di funghi, che poco a poco mangeranno la plastica di cui è fatta.
Sempre con il tempo ha a che fare un vecchio armadio, riempito di sabbia a mò di clessidra che esce in una fine cascata dal buco della serratura, formando un mucchio crescente sul pavimento.
E poi ancora un calendario, in cui una macchina trituratrice distrugge il foglio relativo al giorno appena trascorso. Tra i pezzi di rilievo quello dell’artista inglese Damien Hirst, che espone un grande dipinto astratto, sul quale sono assemblati quadranti di vecchi orologi delle Officine Panerai, sponsor della mostra.
45.463689 9.188141