La gente ama andare alle mostre d’arte?
Quesito difficile.
Quando pongo questa domanda i più si schermiscono dicendo di non essere preparati.Hanno ragione.E’ una buona scusa per passarsi un fine settimana in casa,soprattutto per chi lavora.
Io mi son trovato a Santiago del Chile con un cartello grosso come una casa con scritto Mostra di Fernando Botero.
Non ricordo se per lo stress da lavoro o altro,pur conoscendo di fama l’artista,non feci un passo in quella direzione pur passando il fine settimana in loco.
Oggi me ne pento.Ma oggi sono pensionato.Non ho molte cose pressanti che mi stressino.
In più con rispetto per ogni artista espositore,bisogna riconoscere che siamo ormai circondati da mostre di qualsiasi argomento.
Ce n’è uno sproposito in giro mentre non sappiamo quale altro contorno offra in contemporanea una città alla domanda del pubblico.Per conversare,la butto giù così,se vado a Milano,quando esco da una mostra faccio shopping,in fondo io vengo dalla provincia che offre meno in termini di commercio.
Se vado a Como,ne approfitto per guardare il lago.Volete mettere?
Offriamo musei a profusione,sembra che il popolo del week end non aspetti altro che andare in visita a qualcosa di artistico.Ed invece preferiscono far altro.
Penso che si dovrebbe avere il coraggio di affrontare il tema anche sotto altri aspetti.L’ italiano più contento soprattutto in compagnia di amici è quello con i piedi sotto il tavolo che si fà un bel pranzetto che duri anche un paio d’ore.Poi vanno a spasso per diluire gli effetti di una bottiglia di quello buono.
Siamo sicuramente un paese bello e pieno di cose artistiche,con un passato meraviglioso di monumenti ed opere che tanti ci invidiano fuori porta,ma che noi italiani non sappiamo apprezzare per mancanza di interesse,perchè da noi turismo vuol dire andare in gita al mare e ai monti o soprattutto a pranzar fuori.
Certo che fanno eccezione le varie associazioni artistiche o quelle dei pensionati che la domenica se ne vanno in pullmann in allegria partendo di buon ora per le più svariate destinazioni.
Ma il problema è metterli d’accordo per raggiungere il numero minimo per riempire un bus.
Uno tira per una destinazione,l’altro per l’altra,alla fine litigano e non se ne fà più niente.Questa è anche parte dell’Italia.La litigiosità.
Potremmo tentare di recuperare almeno gli stranieri,quelli che abbiamo spellacchiato con i conti fatti su misura o forse, meglio, ritentare con i loro figli,che non hanno prestato orecchio ai genitori che raccontavano di come li abbiamo accolti iniziando dal.. posteggio per finire col caffè corretto grappa….
La vocazione turistica di un paese non si limita ad una moneta svalutata come si faceva con la vecchia lira.Battiamo la grancassa in tv con le presenze, comprese… quelle che ci mancano.
Il turismo è fatto di gentilezza,di accoglienza e di esperienza.In breve di tradizione.Io mi son trovato bene e passo la voce agli amici.
Ho fatto ridere con queste parole o piangere di rabbia chi crede che anche il turismo straniero, per chiamare così anche quello extra-territoriale, sia un casuale incontro con la fortuna?
Mi raccontava un conoscente che il lunedi di pasquetta a Viverone non si trovava un posteggio libero,mentre la città era vuota+
Noi in Italia abbiamo il sole,ma non basta.E’ tutto il resto quello che ci manca.
Iniziando … dalla pazienza.E ce ne vuole tanta.
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