Magazine Cinema
Nel corso del 1915, e anche negli anni successivi, milioni di giovani moriranno nelle trincee, in estenuanti guerre di posizione- spesso per conquistare solo pochi metri di desolato territorio.
Ma in quella rigida sera del 13 novembre agli spettatori parigini poco importa della Grande Guerra e dei suoi conflitti.
Già, ai frequentatori dei Teatri e dei Cafè di Parigi interessa solo il potersi distrarre.
E cosa c'è di meglio del Cinematografo, quella bizzarra creazione che i fratelli Lumiere hanno fatto uscire dal loro cilindro pochi decenni prima ?
Già, perché il cinematografo non ha nemmeno compiuto vent'anni, può dirsi a malapena maggiorenne, non ha ancora il dono della parola ma ha già i suoi miti.
E i suoi eroi.
Miti che nascono quasi per caso.
Esiste una casa produttrice già affermata, la Pathé ed una più piccola la Gaumont che aspira a diventare ancora più grande.
Spesso i film sono semplicemente dei cortometraggi, quando la trama prevede un metraggio più ampio allora sia i film della Gaumont che della Pathé seguono un unica semplice regola: essere spezzettati in più episodi, di durata variabile, da proiettare uno alla settimana che raccontino un unico immenso romanzo visivo, seguendo lo stile dei feuilleton cartacei che vanno di moda in quel periodo.
Praticamente gli antenati delle nostre Serie televisive
Per la Gaumont lavora un giovane regista che viene dalla provincia, il suo nome è Louis Feuillade.
Feuillade propone alla Gaumont un serial in dieci puntate a metà tra l' ambientazione avventurosa ed il thriller, la Casa produttrice accetta.
Nasce così Les Vampires.
La trama, è presto detta, ruota attorno alle imprese dei Vampiri una banda criminale che terrorizza la capitale, ridicolizzando la polizia, solo un giornalista Philippe Guèrande ed un ex affiliato della banda, Oscar Mazamette tentano di opporsi al regno del terrore instaurato dai Vampiri.
I primi due episodi, compreso quello proiettato quel
13 novembre riscuotono un tiepido interesse ma
nulla più, le scaramucce tra Guèrande e il capo della banda, il Dottor Nox non sembrano tanto differenti da quelli narrati da tante altre storie.
Manca insomma l'elemento nuovo, il "quid" che differenzi Le Vampires dagli altri.
L'idea arriva quasi per caso: Feuillade mentre si trova alle Folies Bergère tra le ballerine di tango ne nota una che si differenzia dalle altre.
Lei si chiama Jeanne Roques ma preferisce farsi chiamare Musidora dal nome di un personaggio letterario: ha la pelle straordinariamente pallida, profondi occhi neri cerchiati dal kohl ed ama vestirsi in maniera bizzarra.
Come dicevamo, il Cinema trova così uno dei suoi primi miti.
Il regista crea un nuovo personaggio per Musidora, a partire dal terzo episodio fa la sua comparsa l'inquietante Irma Vep ( nome venuto fuori da un anagramma facile facile che lascio a voi indovinare ) ) di giorno cantante di notte ladra dagli atteggiamenti torbidi spesso fasciata da un (per quei tempi ) audace ed attillato costume nero, quasi da pipistrello che fascia le forme della donna.
Gradisce il pubblico maschile, gradiscono i surrealisti che eleggono a loro musa l'attrice.
Non solo. I toni degli episodi si fanno via via più cupi, più onirici. perfino più destabilizzanti.
Gradisce un po meno il Prefetto di Parigi che cerca di sequestrare quante più copie possibili di ogni puntata, ufficialmente per le magre figure fatte dai poliziotti sullo schermo, in realtà perché ossessionato da quella tutina che suggerisce più di quanto copra.
Non a caso, da quel momento in poi viene coniato il termine "Vamp" per definire una donna provocante e pericolosa. Musidora non sarà certo la prima ad essere chiamata così, il primato per pochi mesi spetta all'americana Theda Bara, ma solo con l'attrice francese il termine comincia ad acquistare una valenza internazionale.
Gli altri personaggi vengono mano a mano eclissati dalla fisicità dell'attrice: il primo a farne le spese in maniera ingloriosa è proprio il Dottor Nox ucciso nel sesto episodio proprio da Irma Vep.
Col decimo episodio e con la vittoria finale del giornalista Guèrande sulla banda criminale il 30 giugno 1916 termina l' epopea di Les Vampires ed anche se il suo personaggio muore Musidora da quel momento in poi sarà associata con quel serial e con quel costume, contemporaneamente prima (o comunque una delle prime ) musa del Cinema europeo e primo disturbante sogno erotico dei paludati spettatori dell'epoca.
Per la prima volta poi si tende a dimenticare che dietro l'apparenza c'è una persona, una donna.
Già, perchè Jeanne Roques è una figura interessante di suo.
Figlia di un artista profondamente socialista e di una pittrice femminista, anche lei si dimostra un artista completa.
Dopo la guerra spinta dallo stesso Feuillade diventerà uno dei primi registi donna, in seguito anche uno dei primi produttori donna in un epoca in cui era praticamente impossibile diventarlo.
Quasi tutti i suoi film da regista però risultano perduti salvo due, destino comune alla maggior parte delle volatili pellicole del periodo (infatti anche alcune pellicole girate dal suo mentore Feuillade vengono considerate perdute, non così Les Vampires, il precedente Fantomas e il successivo Judex a cui parteciparono come attori anche Musidora e altri membri del cast di Les Vampires, questi tre serial sono arrivati quasi completamente fino a noi e in molti paesi circolano tuttora sotto forma di DVD ) quindi, col tempo la donna che continua a farsi chiamare Musidora preferirà dedicarsi al Teatro, all'insegnamento e alla componimento di romanzi e poesie.
Jeanne Roques\ Musidora è morta nel 1957.
Forse è stata anche la prima ad insegnarci a non guardare una donna e fermarsi alle apparenze di un bel corpo.
A distanza di cento anni non so dire se e quanto abbiamo imparato quelle lezione.
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