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My Mad Fat Diary, una grossa pazza seconda stagione

Creato il 26 febbraio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

26 febbraio 2014 • Serie TV, Serie UK, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Marco Goi

Summary:

My Mad Fat Diary è tornato con la seconda stagione ed è come essere scaraventati indietro nel tempo nuovamente. Se The Carrie Diaries è un viaggio sulla DeLorean dritti nei colorati anni Ottanta, con questa scoppiettante serie inglese è possibile rivivere i mitici anni Novanta, quelli del periodo d’oro del Britpop. Un appuntamento imperdibile per chi è cresciuto in quel decennio, ma non solo. My Mad Fat Diary è il racconto molto personale, sotto forma appunto di diario, di Rae (Sharon Rooney), una ragazza sovrappeso nel bel mezzo degli anni Novanta, ma in lei chiunque può riconoscere un pezzo di se stesso. Attraverso le sue insicurezze, la difficoltà ad accettare il suo corpo, l’incapacità di accettare che qualcuno le voglia bene per come è, tutti possiamo vedere quello che eravamo da teenager, e che forse un pochino siamo ancora oggi.

My Mad Fat Diary con Sharon Rooney

Sharon Rooney in una scena di My Mad Fat Diary

Con la stagione numero 2, My Mad Fat Diary continua a proporre molto bene il mix di spensieratezza e disperazione alla base della riuscita del primo ciclo di episodi. Dovendo proprio cercare un difetto, questa volta manca l’effetto sorpresa, come è ovvio che sia per una seconda stagione. Gli inserti fumettistici, l’alternarsi della vita di Rae tra i suoi amici e il suo strizzacervelli, l’ambientazione e la strepitosa colonna sonora 90s sono gli stessi che avevamo imparato a conoscere e ad amare con la prima stagione. A questo giro non c’è il sapore della novità, ma al suo posto c’è il gusto di ritrovare dei cari vecchi amici: Chloe, Finn, Archie, Izzy e Chop, non manca nessuno della gang.

Il cuore della serie resta in ogni caso sempre lei, Rae, con i suoi sbalzi d’umore, l’euforia perché per una volta nella vita tutto le sta girando per il meglio, e l’arrivo improvviso dello sconforto, della depressione, ben realizzato nella prima puntata della stagione 2 attraverso una scena capolavoro. Il primo giorno di college Rae, con addosso la sua solita t-shirt degli Oasis, si trova circondata da un numero sempre maggiore di ragazzi con la maglietta dei Blur; attraverso la rivalità tra le due band simbolo del Britpop dell’epoca, la serie riesce così a mostrare il conflitto interiore della protagonista, la sua incapacità a sentirsi davvero in sintonia con il mondo che la circonda. Una sequenza davvero da applausi.

My Mad Fat Diary è allora ripartito subito alla grandissima, con il suo immancabile senso dell’umorismo britannico, anche perché in fondo i suoi toni sono per lo più da comedy, ma allo stesso tempo pure con un velo di oscurità che si stende sulle sue trame. Quel senso di disagio esistenziale tipico degli anni Novanta in grado di trascinarci con sé, in grado di farci tornare adolescenti ancora una volta.

di Marco Goi per Oggialcinema.net

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