"Sending an audience home with an excited glow and raising their spirits on the way. This author went looking for that glow of spontaneous excitement
and found it in the kind of places we call home. And when everything comes together for that magical moment, we call it the craic."
("Mandare il pubblico a casa con un bagliore di eccitazione e risollevare i loro spiriti lungo la via.
Questo autore è andato alla ricerca di quel bagliore di eccitazione spontanea
e l'ha trovato in quei luoghi che chiamiamo casa.
E quando tutto si riunisce in quel magico momento, noi lo chiamiamo la craic")
Moya Brennan, prefazione a "In search of the craic" di Colin Irwin
Questa é una storia come tante altre, iniziata trent'anni fa, ma potrebbe essere ieri. Un uomo alla ricerca della craic. Mandato in missione dal suo capo al seguito di strane band nei pub irlandesi, un giorno ha incontrato un uomo che gli ha detto: "Non é questo quello che cerchi. Vieni con me." Così l'ha condotto per mano, e così la sua ricerca della craic é incominciata davvero.
E io? Com'é cominciata la mia ricerca?
La mia ricerca della craic é iniziata ancor prima di imparare cosa fosse la craic. Ma la craic non si impara, si vive. Si scopre. Si sperimenta. Come fanno i bambini alla scoperta del mondo.
Io ho iniziato la mia scoperta in una cittadina del West Cork. Grazie al buon vecchio passaparola.
Ero arrivata da poco, ancora dovevo ambientarmi, capire come funzionavano le cose, sapere in quale puntocèili dances. Quale migliore occasione per toccare con mano un po' di vera atmosfera irlandese? Quale migliore occasione per sperimentare da vicino quelle danze che mi affascinano così tanto?
dell'isola avrei continuato il mio viaggio. E parlando con chi viveva qui da più tempo di me, ho scoperto che ogni giovedì sera nella Town Hall signori e signore locali si riuniscono per qualche ora di allegria ballando insieme le tradizionali
Non mi sono certo lasciata intimorire dal fatto che nessuno dei miei amici volesse seguirmi, né dall'essere in una città nuova in una nuova nazione. Puntuale, anzi con il mio solito anticipo, mi sono recata alla Town Hall.
E lì ho trascorso una serata magnifica.
Tutti mi hanno accolta calorosamente, come fossi la figlia di un vecchio amico e non una perfetta sconosciuta
proveniente da un paese straniero. Mi hanno coinvolta e trascinata nelle danze, accolta per qualche ora nelle loro vite, nel loro mondo, nella loro comunità. E ho danzato e ballato come se non avessi fatto altro tutta la vita, seguendo fiduciosa la musica, che mi guidava e coinvolgeva come solo lei sa fare, trasportandomi nel suo mondo di gioia e di quiete, di serenità e di allegria.
Non c'é nulla in grado di parlare all'anima come la musica, nulla così potente, in grado di raggiungere il più intimo dell'inconscio e di parlare contemporaneamente alla mente, al corpo, al cuore.
E forse quella potenza é riuscita a spargersi all'esterno, a uscire dalla sala per contagiare chi stava fuori, perché verso la fine della serata anche i miei amici sono venuti alla Town Hall, sono timidamente entrati a curiosare e sono finiti trascinati anche loro nel vortice delle danze. Dalla potenza della musica. Dalla gioia contagiosa dei ballerini. Dall'anima ancestrale dell'Irlanda.
Quella sera ho capito che cos'é la craic. Quella sera ho capito che non voglio più smettere di cercarla.
Che non smetterò di inseguirla, di rincorrerla, di trovarla, di sperimentarla.
to be continued...