‘Na scarpa e ‘na ciavatta

Noi tifosi romanisti abbiamo un primato: siamo i più bravi a fare tabelle. Ogni anno, al sorteggio dei calendari, è tutto un tracotante “tre punti de qua, tre dellà, quelli li asfartamo, quell’altri li trituramo etc”, con il risultato di arrivare sempre al primo scontro diretto della stagione a punteggio pieno. Poi però arriva il campo. E son dolori: tre partite ufficiali giocate (Supercoppa compresa) nemmeno uno straccio di vittoria, otto gol subiti e solo due fatti (di cui uno su autorete). Al primo confronto diretto di stagione (Roma-Inter alla quinta) dovevamo arrivare con dodici punti. Saranno quattro se tutto va bene. Non voglio fare il saputone, ma a me tutto questo non sorprende affatto. Conosco perfettamente la storia della Roma e questa generazione di calciatori che da cinque anni ne veste la maglia. Questi ragazzotti sono gli stessi (con qualche piccola variante) che ci hanno fatto sprofondare nella vergogna a Manchester, sono gli stessi che sono riusciti a prendere prima tre e poi quattro fischioni dalla peggiore Lazio degli ultimi trent’anni e che nelle ultime due stagioni hanno iniziato a giocare a novembre perché prima proprio nun je annava. E’ per questo insisto: quest’anno non si lotterà per lo scudetto, né tantomeno si rifaranno gli ottanta punti della scorsa stagione. Sarà un campionato da ‘na scarpa e ‘na ciavatta, da vivere con la speranza che il trentuno maggio arrivi velocemente…