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‘Na tazzulella ‘e cafè

Creato il 07 gennaio 2016 da Morgatta @morgatta

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Chi lo vuole corto, chi lungo, chi lo preferisce macchiato, chi per ordinarlo ci mette un quarto d’ora perché la tazza deve essere larga ma bassa, chi lo prende “al vetro” perché sostiene che il sapore sia diverso, chi ci mette quintali di zucchero e chi invece lo prende amaro, altrimenti che caffè è? Una tradizione, un vizio, un’abitudine, quella della nera bevanda, che dalla mattina accompagna i momenti salienti della giornata: dalla colazione al “break”, dal dopo pranzo al dopo cena, c’è sempre spazio per un caffè. Basta non esagerare. Che tutta questa caffeina alla lunga fa diventare nervosi (e sarebbe meglio evitare). ;) La mia mattina non inizia senza caffè. Moka, alla vecchia maniera. Tazza grande, così ce ne va di più. E dopo almeno 20 anni di caffè con lo zucchero, dose quotidiana di glucosio altamente necessaria per la mia sopravvivenza, sotto l’insistente pressione di un’amica, ho eliminato anche quel cucchiaino e mezzo. Amaro. Pensavo fosse impossibile, per me, dipendente dagli zuccheri. Invece tutte le abitudini, anche le più radicate, con un po’ di volontà, si possono cambiare. Basta provare…

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E buongiorno…;)



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