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NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.

Creato il 04 novembre 2014 da Miki82 @Imaginary82
Che Nabla sia un marchio molto amato non è un mistero. Nonostante la mia esperienza continuo a provare una certa ammirazione per un brand emergente, innovativo, con una politica trasparente e lontana anni luce dalla logica dei profitti di altre marche simili e non.
Per chi non lo conoscesse, NABLA è un brand italiano che cerca di coniugare prestazioni professionali a formulazioni il più possibile naturali, mantenendo dei prezzi assolutamente accessibili. Vegan e Cruelty-Free sono due punti imprescindibili che, a mio parere, rendono il marchio ancora più apprezzabile.

Direttore artistico di Nabla è Daniele alias MrDanielmakeup, make-up artist e youtuber (mio conterraneo, permettetemelo...) che conosco e seguo da diverso tempo, di cui apprezzo il talento ed il modo di fare. Guardare i video di Daniele non solo mi trasmette tantissimo entusiasmo nei confronti di un settore, quello del make-up appunto, che mi affascina da tempo ma che spesso svela aspetti profondamente negativi, ma mi mette a disposizione nuove nozioni e tanti spunti da poter seguire.
I trucchi che realizza sono sempre eccezionali, pieni di pathos, fini ed eleganti, tanto da volerli riprodurre ogni volta.
Nonostante la curiosità e la voglia di provare un po' tutto, è passato del tempo prima che io mi decidessi a fare un ordine, leggendo avidamente ogni singola review che mi si parava davanti. E alla fine, con l'uscita della collezione Solaris, ancora disponibile sul sito, mi sono decisa.
Da un'ombrettomane incallita come me cosa potevate aspettarvi?
Colori vibranti, sfumature accattivanti e, a detta di tante colleghe blogger, prestazioni eccezionali mi hanno convinta a provare alcuni ombretti del brand, approfittando della promozione del momento.
Perché, sì, un altro punto decisamente a favore di Nabla è la frequente proposta di offerte e promozioni, come quella che ci sarà domani, 5 Novembre, in occasione del lancio del nuovo mascara Le Film Noir, di cui vi avevo mostrato il comunicato stampa sulla pagina FB.
E finalmente anche io ho ricevuto i riccioli...
NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.
Ogni articolo, immerso in questa nuvola celeste, era ben imballato:
NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.
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Come potete vedere ho preso
- Liberty Six Palette Personalizzabile (6,00€), palette magnetica solida e compatta, in cui poter alloggiare sia i refill del brand sia cialdine di altri marchi;
- H2O Eyeshadow (8,90€)nelle colorazioni Christine e Futura (anche se avrei voluto Prerogative e Daphne, quasi costantemente Sold Out!)
- Ombretto Mono Zoe (7,90€)
- Refill di Cattleya e Dreamer (6,50€)
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Il primo aspetto negativo dell'ombretto mono che ho preso, Zoe, e degli H2O Eyeshadow è il packaging:
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Come potete vedere, la chiusura non è completa e questo espone il prodotto all'aria, cosa che non mi piace particolarmente, soprattutto considerando la composizione degli ombretti.
Per questo motivo ho depottato, abbastanza facilmente le cialde, tranne che per Futura, che è stato più ostico, e le ho alloggiate nella palette:
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Mentre Zoe e Christine sono risultati magnetici, Futura non si attacca alla base della palette e sono costretta a tenerlo incastrato tra altre due cialde.
A prima vista i colori mi sono piaciuti tutti. Sono particolari, luminosi e in base a come vengono colpiti dalla luce riflettono sfumature diverse.
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Zoe è un duochrome verde acqua chiaro, iridescente. E' un colore fantastico che cambia radicalmente sia in base alla luce sia in base al colore su cui viene applicato, a cui dona sfumature sorprendenti.
Il finish è satinato e luminosissimo, ottima la scrivenza e la consistenza setosa.
I suoi riflessi mi hanno ricordato Polline della palette Duochrome di Neve Cosmetics, ma potete vedere che Polline è decisamente più caldo, con riflessi ramati e dorati.
Non presente nella foto è il confronto con il pigmento di Inglot n°84, che presenta la stessa sfumatura di verde ma ha una base decisamente più rossastra ed un colore più vibrante.
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Tra gli ombretti acquistati, Zoe è quello che mi ha dato più soddisfazioni.
Riesco ad usarlo abbastanza facilmente, aderisce sufficientemente alla mia palpebra ed ha una durata discreta soprattutto se applicato su una base neutra (nel mio caso la Shadow Insurance di Too faced) o su una qualsiasi base colorata.
Nel mio caso ottengo la prestazione migliore, a livello di saturazione del colore, su una base appiccicosa quale possono essere i Jumbo Eye Pencil di Nyx, ma ciò va nettamente a scapito della durata.
Il colore è splendido come illuminante, ma dà il meglio di sé su una base scura.
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Cattleya è stato il colore che mi ha convinta a fare l'ordine.
Prevedibile no?
Si tratta di un magenta caldo dai riflessi bluastri, che in base alla luce tira fuori anche sfumature violacee o rosa.
Anche in questo caso si tratta di un Satin, setosissimo e scrivente.
Ma ora arrivano le note dolenti...
La formulazione di tutti gli ombretti che ho provato non è adatta alla mia palpebra.
Chi legge il blog sa che ho una palpebra sottile, secca ed il mio problema più grande è l'adesione delle polveri per ottenere un colore pieno. Di contro c'è che raramente ho problemi di formazione di righe e accumulo di ombretto nelle pieghe, ma quando ti innamori di un colore e non lo puoi vedere lì, bello e pieno, la delusione è davvero amara.
NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.Utilizzare gli ombretti Nabla mi richiede un impegno maggiore rispetto a qualsiasi altro ombretto provato, paragonabile a polveri completamente minerali come quelle di Neve. Per una resa soddisfacente, devo sovrapporre diversi strati di colore, che non risulta quasi mai omogeneo e pieno.
La mia passione per colori come Cattleya è evidente dagli swatches che potete vedere qui accanto (cliccare sull'immagine per ingrandirla).
Nonostante si tratti di ombretti molto simili tra loro, nessuno è perfettamente uguale ed in Cattleya è decisamente più evidente che negli altri la sfumatura bluastra.
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Dreamer è definito come un argento chiaro con delicati riflessi dorati.
Per me di argento non c'è proprio nulla in questo ombretto. E' un semplice tortora, abbastanza luminoso, che tira fuori del marrone o del grigio in base a come viene colpito dalla luce.
E' sicuramente il colore che mi ha colpito di meno e quello che mi sta peggio. Ho decisamente toppato scegliendolo.
Il finish è definito Bright, ottima la scrivenza ma insufficiente la resa sulla mia palpebra, su cui perde tantissimo in luminosità, vira impietosamente verso il grigio topo e sbiadisce dopo pochissimo tempo.
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Non so se esiste ancora, ma l'ombretto n°31 di Essence ha un colore molto simile, ma su di me risulta più luminoso e più duraturo.
Per il resto non ho nulla che si assomigli a questo colore.
E poi ci sono loro... Gli H2O sono stati la delusione più grande, pari a quella per l'Aqua Cream di MakeUp Forever, di cui vi ho parlato QUI.
Insomma un grandissimo EPIC FAIL.
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Christine viene osannato dalla maggior parte delle persone che lo hanno provato... Uno splendido rosa chiaro champagne su base fredda, perfetto come illuminante e dall'effetto bagnato bellissimo sulla palpebra mobile.
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Al primo swatch il colore è pieno e lumino, la consistenza è morbida e molto particolare, definita a metà tra crema e polvere.
Ma,  sempre al primo swatch, mi si era già formata quell'antipatica patina (che si intravede nella foto) che rende il prodotto quasi inutilizzabile a meno di non grattare la superficie per eliminarla. Un quarto di ombretto era andato dopo nemmeno dieci minuti dallo spacchettamento. Contrariata è dire poco.
Ma la voglia di provarlo ha avuto la meglio. L'applicazione consigliata è quella con le dita ed il prodotto si può utilizzare sia asciutto che bagnato.
Sulla mia palpebra, che io usi il polpastrello, un pennello piatto, un pennello da sfumatura, un applicatore in spugna, il risultato è sempre lo stesso: colore a chiazze e palpebra dall'aspetto rugoso e raggrinzito.
Dieci anni in più in... tre, due, uno...
Col tempo io e lui siamo arrivati ad una tregua: lo applico con il 227 di Zoeva, a piccolissime dosi, sovrapponendo più strati di colore, sopra Yogurt di NYX. E' l'unico modo perché io lo possa utilizzare. Di contro lui si stende abbastanza bene ma mi va nelle pieghette dopo due ore. Ad essere generosi.
NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.Qui ho applicato Christine su tutta la palpebra mobile e Dreamer nella piega,
con il metodo di cui sopra.
NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.Come potete vedere, di colori simili ne ho, anche se Christine sembra più luminoso degli altri, ma con gli altri mi trovo decisamente meglio.
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Stesso identico discorso, anzi peggiore, per Futura, uno splendido grigio piombo dai riflessi azzurri.
NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.Se con il suo compare di formula abbiamo raggiunto un accordo, con lui non c'è stato nulla da fare. 
L'aspetto a scaglie è in agguato ogni volta che provo ad applicarlo.
Una cosa che hanno in comune tutti i colori che ho provato è che mi danno lievemente fastidio se qualche granello di polvere mi entra accidentalmente nell'occhio, e, dovendo sovrapporre più strati di colore, questo capita praticamente sempre.Nulla di insopportabile, ovviamente, che si risolve dopo pochi secondi, ma che non è comunque la cosa più piacevole del mondo.NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.
Anche per lui nessun dupe perfetto tra i miei ombretti (no dico... quant'è bello OZ????)
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Eccovi un trucco realizzato con tutti i colori in mio possesso:
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Questo non è un addio, anzi... Non ho ancora esplorato il settore labbra e viso ed il nuovo mascara mi incuriosisce tantissimo, tanto che potrei anche approfittare della promozione di domani, qualora fosse conveniente.Ma per quel che riguarda gli ombretti, mi dispiace tantissimo questa incompatibilità e spero in una futura riformulazione che renda il prodotto adatto a tutte. Utopia? Sicuramente!
E voi avete provato qualcosa del marchio? Che ne pensate?
Alla prossima,
NABLA: review, swatches e comparazioni. Una voce fuori dal coro.

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