Ebbene sì, anche quest’anno ho ceduto al lato oscuro della scrittura.
Il Nanowrimo è stata, nel 2012, una delle esperienze più forti e potenti da quando ho deciso di prendere a mettere parole una dopo l’altra. È vero, non si vince nulla, ma si è spinti a scrivere, a raggiungere quel traguardo che sembra sempre così lontano.
E così si scrive…
50000 parole, un mese per farlo. Che tradotto in soldoni significa all’incirca 1800 parole al giorno, ben più di quante sono abituato a scriverne negli ultimi tempi.
I motivi sono molteplici, primo fra tutti riprendere un ritmo che ho perso dalla troppa apatia.
E questo da solo vale la fatica…
Però c’è anche la sfida, con me stesso, il tentare di fare qualcosa che, normalmente, non farei nemmeno sotto tortura. Perché cercare di arrivare in fondo, conciliando il lavoro, la vita fuori dalla scrittura, gli amici e gli impegni, assieme alla volontà di scrivere così tanto da farsi venire gli occhi quadri, è qualcosa che fa sentire bene.
Vedere il contatore aumentare, fino a raggiungere quella cifra a quattro zeri, fa un gran bene all’anima.
In anteprima posso dirvi che si tratta di una serie di racconti, legati l’uno all’altro da un filone narrativo unico e un protagonista che si ritroverà al cospetto di un passato fastidioso. Fra jazz, whiskey, viaggi in auto e una città ormai irriconoscibile.
Che ne dite, vi ho incuriosito?
In ogni caso mancano pochi giorni poi si apriranno le danze.
Le dita sono pronte…
La testa anche…
La storia è lì, che attende al via…
Vedremo cosa ci porterà questo novembre.
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Chi di voi partecipa e volesse aggiungere il sottoscritto come buddies, mi trova sotto il nome Narratore.