Gonzalo Higuain
TECNICA (Stadio Meazza, Milano). Notizie calcio ultima ora. Il Napoli raggiunge la Roma in vetta alla classifica e lo fa con una prova maestosa per tattica e tecnica, infilando la gara nella quale dimostra tutte le qualità che deve avere una capolista: colpisce quando deve, arretra quando è giusto, riparte quando è il momento, controlla quando il 2-0 (reti di Britos e Higuain) è in ghiaccio. Unico neo la marcatura a colpi di maglio su Balotelli che ne esce pestato, ma stoicamente in piedi fino alla fine, a rappresentare l’unico elemento pericoloso (con gol), ma anche quello che nel finale protesta e viene espulso dopo il fischio finale. Il tutto al cospetto di una squadra cui Benitez ha insegnato un calcio eccelso.
La partita
La partenza del Napoli è una danza sulle punte, esattamente tre. Pochi secondi e Hamsik va al tiro, un’altra manciata di giri della lancetta veloce e al tiro c’è Higuain, poi è la volta di Behrami. Al sesto è gol, inevitabile conseguenza di una raffica di pugni del gigantesco Napoli contro il Milan pesi leggeri. Punizione dalla trequarti, sponda e Britos incorna in rete. Il Milan non c’è, non si vede, non tocca la palla, non risponde alle sollecitazioni, sembra morto. Dall’altra parte non c’è una squadra, ma una macchina da guerra che è 4-4-2 quando si mette in trincea, 4-3-3 quando attacca con Insigne, la vera mossa di Benitez, che fa il pendolo tra centrocampo e attacco, facendo male agli avversari ovunque. Nota a margine: finalmente gli allenatori veri sono arrivati in Italia e si chiamano Benitez e Garcia, quello della Roma. Già, perché se l’allenatore medio italiano è uno come Allegri, forse va ripensata la scuola delle panchine che, per il momento, si salva solo con Mazzarri e Conte al cospetto di questi maestri di vero football. Impressionante la qualità offerta dal gioco dei centrocampisti che, caso strano, sono tutti ex onesti mestieranti della pelota che in altre squadre quasi nemmanco facevano i titolari. Al Napoli Benitez è riuscito a trasfigurarli in un manipolo di campioni, eccelsi nell’impostare, eccelsi nel difendere e incassare. Nella parte centrale la contesa si acquieta, anche se, al 38° Poli va giù in area per una spinta netta e l’arbitro non fischia. Mah. e Balotelli? Lontano dalla contesa, pestato da Dzemaili in un’occasione che, forse, costa cara.
La ripresa si apre con le stesse squadre in campo, ma il Milan sembra avere più coraggio e va vicino al pari con Mexes che viene fermato da Reina con l’aiuto di un buon rimbalzo, migliore di certo dell’uscita dello stesso estremo spagnolo. Il Napoli dimostra, tuttavia, di avere le caratteristiche della capolista navigata perché al 54° dice 2-0 con un fendente di Higuain che piega la mano di Abbiati e si insacca. Il 2-0 arriva proprio mentre i rossoneri sembrano prendere le misure della porta di Reina, classico esempio di gestione dell’impatto sulla partita di una grande squadra, contro una piccola…
Incredibile il momento in cui, all’altezza del 60° Balotelli si procura un rigore facendosi poi ipnotizzare da Reina dagli 11 metri. E’ il primo errore di un Balo esorcizzato dalla metà dello stadio che tifa irrimediabilmente Napoli, già, perché Napoli è ovunque, anche a Milano. Un momento di calcio assoluto, con il buon Mario che resiste oltre i danni fisici subiti e continua. Trotterella, ma quando deve offrire calcio ce la fa ancora e Matri, minuto 65, non ne approfitta davanti a Reina. Da applausi, comunque, il recupero delle posizioni in campo dei partenopei in fase di non possesso palla. L’unica azione fluida del Milan porta Balotelli, dopo uno scambio con Matri, a stamparsi sulla traversa: è il 68° . Nota ambientale: all’uscita di Hamsik e Higuain ha applaudito tutto lo stadio, segno d’omaggio per due campioni. La partita si spegne ancora anche se Balotelli impegna ancora Reina. Si spegne perché il Milan è senza forze e il Napoli controlla. Eppure, eppure Balotelli è in piedi e spinge fin dentro il sacco un pallone che non ne ha voluto sapere di entrare per tutto il secondo tempo. Finisce 2-1, ma l’impresa del Napoli resta.
Però non si può non menzionare il fatto finale di un Balotelli che si reca da Banti dopo il fischio per protestare, forse per il trattamento ricevuto. E finisce dalla parte del torto.
Il tabellino
Milan-Napoli 0-2. Reti: al 6° Britos, al 54° Higuain
Milan (4-3-3): Abbiati; Abate (79° Nocerino) , Zapata, Mexes, Emanuelson; Poli (72° Niamg), De Jong, Muntari; Birsa (55° Robinho) , Matri, Balotelli. Allenatore: Allegri.
Napoli (4-3-3): Reina; Mesto, Albiol, Britos, Zuniga; Callejon, Behrami, Dzemaili; Hamsik (66° Pandev), Higuain (78° Maertens), Insigne (84° Inler). Allenatore: Benitez.
Espulso Balotelli dopo il fischio finale.
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