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Napoli e Messina fanno scuola: ecco il “libro sospeso”

Creato il 24 aprile 2014 da Makinsud

In principio c’era solo il caffè sospeso, l’usanza tutta napoletana per cui una persona, quando entra in un bar per prendere un caffè, ne paga due, lasciando così l’altro a disposizione delle persone bisognose. La tradizione si era poi estesa al pane, ma non è finita qua: dal 23 aprile, in tutta Italia, arriva il “libro sospeso”.

libro sospeso
Napoli e Messina hanno quindi fatto scuola. Sono proprio queste le città in cui sono nate, rispettivamente, il caffè e il pane sospeso. Tradizioni che sono nate parecchio tempo fa, come il caffè, e anche recentemente, come il pane, ma che hanno un obbiettivo in comune: aiutare chi è in difficoltà, soprattutto dal punto di vista economico, attraverso un piccolo ma significativo contributo. Queste particolari usanze continuano ancora oggi e, anzi, si sono diffuse in molte città italiane, nel periodo probabilmente più adatto.

 

E speriamo che anche questa nuova iniziativa possa avere lo stesso successo: il “libro sospeso”, la nuova e intelligente moda per cui si acquista un libro e, dopo averlo letto, lo si lascia in regalo ad altri lettori. L’usanza è nata sempre al Sud, più precisamente nella Libreria Ex Libris Cafè di Polla, in provincia di Salerno, ma si è subito diffusa a Roma e Milano. Gli store Feltrinelli di tutta Italia, in occasione della Giornata Mondiale del Libro, hanno deciso di aderire alla nuova tradizione e invitano tutti i propri clienti a lasciare un “libro sospeso” nei giorni compresi fra il 23 aprile e il 5 maggio. Il “donatore” potrà destinare quanto lasciato in sospeso ad un uomo, una donna o un bambino, indicandolo grazie ad uno specifico bollino colorato, e potrà personalizzarlo con una propria dedica. Nel frattempo, così come succede per il caffè e per il pane, chiunque potrà entrare in libreria e chiedere se qualche libro sia stato lasciato in regalo da precedenti clienti.

 


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