Studiare costa, coloro che sono costretti a studiare in luoghi lontani dai paesi di origine lo sanno. Bisogna prendere in affitto un appartamento, spesso una camera condivisa, bisogna provvedere alle spese di casa, al trasporto, insomma in periodi come quello che stiamo vivendo, anche studiare può diventare un lusso.
Ma non a Napoli che, ancora una volta, guadagna il titolo di città universitaria meno cara d’Italia. Il costo della vita in città è contenuto, gli affitti ancora piuttosto accessibili (seppur ugualmente troppo alti e a rischio speculazione), i prezzi alimentari relativamente bassi e, anche uscire in un locale o andare a bere una birra con un amico, non comporta spese troppo eccessive.
Ad aggiudicarsi il titolo di città più care secondo una ricerca condotta dal Gruppo Toscano, Milano e Roma. Nella capitale essere studenti non è affatto cosa semplice. Un semplice posto letto in una stanza condivisa può costare da un minimo di 300 fino ad un massimo di 480 euro mensili (utenze escluse). Non meglio Milano, dove i costi si aggirano tra le 325 euro a 550 euro a posto letto. Seguono poi Firenze e Bologna, non da meno Firenze. La citta’ del Meridione che risulta piu’ vivace e’ Catania, seguita da Salerno e Messina, Cagliari e Palermo, dove per una stanza si spendono in media 200 euro nella prima e 175 a Palermo.
Il primato spetta però a Napoli e Bari, dove per una stanza si paga rispettivamente da 138 a 188 euro e tra i 110 e 190 euro a Bari.