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Il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle Camere ha il sapore di un ultimatum. Ultimatum per le condizioni disumane nelle quali versano le migliaia di detenuti nelle careri italiane sovraffollate; ultimatum per un Paese che non è in grado, da anni, di garantire uno standard dignitoso alle persone che dovrebbero scontare non solo una pena detentiva, ma anche una sorta di riabilitazione. Il messaggio di Napolitano alle Camere è il primo dall’inizio del suo primo mandato, è netto e pesante e suona come una condanna verso tutto quello che non è stato fatto, spingedosi fino a proporre soluzione che hanno quasi il sapore di una doverosa constatazione.Qui sotto uno degli stralci fondamentali del lungo messaggio di Napolitano alle Camere.
“Sottopongo dunque all’attenzione del Parlamento l’inderogabile necessità di porre fine, senza indugio, a uno stato di cose che ci rende tutti corresponsabili delle violazioni contestate all’Italia dalla Corte di Strasburgo: esse si configurano, non possiamo ignorarlo, come inammissibile allontanamento dai principi e dall’ordinamento su cui si fonda quell’integrazione europea cui il nostro paese ha legato i suoi destini.
Ma si deve aggiungere che la stringente necessità di cambiare profondamente la condizione delle carceri in Italia costituisce non solo un imperativo giuridico e politico, bensì in pari tempo un imperativo morale. Le istituzioni e la nostra opinione pubblica non possono e non devono scivolare nell’insensibilità e nell’indifferenza, convivendo – senza impegnarsi e riuscire a modificarla – con una realtà di degrado civile e di sofferenza umana come quella che subiscono decine di migliaia di uomini e donne reclusi negli istituti penitenziari. Il principio che ho poc’anzi qualificato come “dovere costituzionale”, non può che trarre forza da una drammatica motivazione umana e morale ispirata anche a fondamentali principi cristiani”.
Napolitano sottolinea poi il livello di emergenza in cifre: “L’intollerabile livello di congestione delle carceri dà all’Italia il primato di sovraffollamento tra gli stati Ue con il 140,1%, mentre la Grecia è al 136,5%”.
I rimedi prospettati da Napolitano nel messaggio alle Camere sono divisi in tre aree, particolareggiate in varie soluzioni: la prima è di ridurre il numero complessivo dei detenuti, attraverso innovazioni di carattere strutturali, aumentare la capienza degli istituti penitenziari e considerare l’esigenza di rimedi straordinari.
Il punto focale è sicuramente quello propositivo di Napolitano su un combinato disposto di amnistia e indulto, che potrebbe favorire una significativa riduzione della popolazione carceraria. Il presidente della Repubblica ha anche chiarito che l’indulto inciderà sulla popolazione carceraria mentre l’amnistia può accelerare i tempi della giustizia e incidere anche sulla custodia cautelare.
L’intervento di Napolitano alle Camere si chiude con una forte invocazione al senso di responsabilità: ”confido che vorrete intendere le ragioni del mio messaggio formale. Si tratta di questioni e ragioni che attengono a quei livelli di civiltà e dignità che il nostro paese non può lasciar compromettere da ingiustificabili distorsioni e omissioni della politica carceraria e della politica per la giustizia”.