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Napolitano, la magistratura e Berlusconi

Creato il 12 marzo 2013 da Gaetano61
Napolitano, la magistratura e Berlusconi

"[...] dopo le elezioni del 24 febbraio, e anche per effetto della situazione che ne è scaturita, ma soprattutto per l'estrema importanza e delicatezza degli adempimenti istituzionali che stanno venendo a scadenza, occorre evitare tensioni destabilizzanti per il nostro sistema democratico. Quegli adempimenti chiamano in causa ed esigono il contributo di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, e in particolar modo di quelle che hanno ottenuto i maggiori consensi. E' comprensibile la preoccupazione dello schieramento che è risultato secondo, a breve distanza dal primo, nelle elezioni del 24 febbraio, di veder garantito che il suo leader possa partecipare adeguatamente alla complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento, che si proietterà fino alla seconda metà del prossimo mese di aprile. Non è da prendersi nemmeno in considerazione l'aberrante ipotesi di manovre tendenti a mettere fuori giuoco - "per via giudiziaria" come con inammissibile sospetto si tende ad affermare - uno dei protagonisti del confronto democratico e parlamentare nazionale"."

Quelle sopra riportate sono alcune delle parole pronunciate dal presidente della Repubblica, Napolitano, citate in un comunicato stampa emesso a conclusione di una giornata che l'ha visto, dopo l'assedio (senza precedenti) dei parlamentari del Pdl al palazzo di Giustizia di Milano, incontrare i vertici del partito berlusconiano e, successivamente, il comitato di presidenza del Csm. E' un vero peccato aver letto le parole del nostro Capo dello Stato, il quale ritiene che sia in pericolo la possibilità, per Berlusconi, di poter partecipare " adeguatamente alla complessa fase politico-istituzionale già in pieno svolgimento". Avremmo preferito una difesa a spada tratta dell'autonomia della magistratura di fronte a chi, da vent'anni, cerca di eludere il controllo di legalità. Pazienza.


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