Magazine Diario personale

Natalando/1

Creato il 21 dicembre 2011 da Mapo
Il lento scricchiolare del tram si fa largo tra i piumini imbottiti dei viaggiatori, in piedi nel corridoio centrale, la mano appesa in alto, con il gomito a 90 gradi. Un brivido freddo soffia impotente da piccoli spiragli che si aprono ai margini dei finestrini di questo 3, che procede stanco nel traffico di via Torino, schivando pedoni impazziti e sudati che a stento si riconoscono, tanto sono coperti da cappelli di lana e sacchetti ricolmi di regali. "Amore, non voglio scendere!", è la voce terrorizzata di un signore di mezza età seduto qualche centimetro davanti a me. Gli occhi terrei, l'espressione del viso contratta in una smorfia di autentica sofferenza mentre guarda il confuso brulicare di persone impazzite che già si scorgono, laggiù in fondo, sul selciato di piazza Duomo. È la cronaca di un sabato pomeriggio pre-natalizio, vissuto a bordo di una metafora dell'ATM, deportati esausti in questo lager dello shopping. Solo che, forse, lo abbiano scelto noi.

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