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NBA: Chicago ferma la corsa di Miami, JR Smith lancia NY

Creato il 28 marzo 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Prima o poi doveva succedere. Dopo 27 vittorie consecutive i Miami Heat sono stati sconfitti dai Chicago Bulls, che pur senza Rose, Noah, Hamilton e Belinelli, hanno dato a LeBron e compagni un assaggio di basket da playoffs. La fisicità messa in campo dagli uomini di Thibodeau, a volte anche al limite della provocazione, ha messo in difficoltà Miami che dopo il classico primo quarto sonnolento (22-32), non è mai riuscita a completare la rimonta. Wade (21), contro la squadra della sua città, ha stretto i denti ed è tornato in campo nonostante i dolori al ginocchio; Bosh ha dato un discreto contributo (18) e James (32, 7 rimbalzi, 3 assist e 4 stoppate) come sempre è stato dominante, ma questa volta non è bastato. Chicago si è invece affidata a Luol Deng (28, 7 e 5 assist) e Carlos Boozer (21 e 17 rimbalzi), autore di una delle sue migliori prestazioni in stagione.

A 11.5 W di distanza dalla vetta, i Knicks continuano a macinare vittorie, la sesta in fila, nonostante le assenze importanti. Contro i Grizzlies il trascinatore è stato JR Smith, che dopo i 32 punti di ieri, ne ha sparati 35 con un ottimo 10/18 dal campo. Inutili i 50 della coppia Conley-Bayless in una serata in cui Randolph e Prince combinano appena per 8 punti. Tengono il passo anche i Pacers capaci di sbancare il Toyota Center di Houston condotti da un irresistibile Roy Hibbert da 28 punti e 13 rimbalzi. Brutta partita di Harden che chiude a 22 punti ma con un pessimo 6/24 dal campo. Si prolunga il buon momento dei Nets, alla settima vittoria nelle ultime dieci gare; questa volta Brooklyn ha espugnato un campo difficile come il Rose Garden di Portland, indirizzando il match già nel primo quarto con un parziale di 37-17. Surreale il dominio dei bigman di coach Carlesimo: Lopez finisce con 28 punti e 5 rimbalzi, mentre Reggie Evans addirittura con una doppia-doppia da 22 e 26! Per i Blazers si salva solo Aldridge (24).

Restando tra le squadre da playoffs della Eastern Conference, ricominciano a camminare Hawks (Horford 26 e 12 rimbalzi) e Celtics, vincenti rispettivamente con Raptors e Cavaliers. Boston, non in un grande momento, è salvata da un buzzer beater di Jeff Green (21), il migliore dei suoi assieme a Bass (22) e Pierce (19, 10 e 8 assist).
Quarta sconfitta consecutiva invece per i Bucks che perdono anche nello scontro diretto per l’ottavo posto contro i Sixers (Holiday 18); Phila però ha ancora 6.5 partite di ritardo da Milwaukee.

Ai vertici della Western Conference i San Antonio Spurs continuano a mantenere la rotta giusta e il primo posto, battendo di misura anche i Nuggets, alla seconda sconfitta in fila dopo la striscia di 15 W: i neroargento hanno un Duncan da 23+14 rimbalzi e un Parker da 18+11 assist, ma soprattutto costringono Denver a tirare 0/10 dalla lunga distanza! Danilo Gallinari chiude con 12 punti (3/9 dal campo) e 6 rimbalzi, mentre il migliore per coach Karl è JaVale McGee con 21 punti, 11 rimbalzi e 10/11 dal campo.
Dietro agli Spurs tengono il passo anche gli Oklahoma City Thunder che superano senza nessun problema i Washington Wizards con il trio Durant-Westbrook-Martin che chiudono con 20,21 e 18 punti; Washington ha come sempre in Wall il migliore (18+12) ma deve fare a meno di Ariza, Nene, Beal e Webster!

Ad approfittare delle sconfitte di Nuggets e Grizzlies sono i Los Angeles Clippers che risalgono al terzo posto vincendo contro New Orleans nella sfida degli ex: il più grande di questi, Chris Paul, chiude con 16 punti, 9 assist, 6 rimbalzi e 4 recuperi, mentre dall’altra parte Eric Gordon ne mette 24. La sfida personale a livello numerico tra i due lunghi volanti viene vinta da Anthony Davis (19+9) che fa meglio di Blake Griffin (19+5).

La corsa agli ultimi posti dei playoff dell’Ovest continua a restare caldissima: al sesto posto (con una partita di vantaggio sui Rockets) restano i Golden State Warriors che però perdono abbastanza a sorpresa contro i Sacramento Kings di uno scatenato Isaiah Thomas che segna 31 punti frutto di un 7/12 dalla lunghissima distanza e fa meglio dei diretti avversari Curry (17+12 ma 2/9 da tre) e Thompson (4 con 1/13 dal campo). Ancor più interessante è la lotta per l’ottavo posto: nella contesa si sono ufficialmente inseriti anche i Mavs, ma Lakers e Jazz hanno dato un bel segnale battendo Timberwolves e Suns. Gli uomini di D’Antoni dominano per 45 minuti ma rischiano di buttare tutto alle ortiche negli ultimi giri di lancette quando coach Adelman ricorre all’hack-a-Howard. Grande partita comunque per l’ex Magic che finisce con 25 punti, 16 rimbalzi, 5 recuperi ed altrettante stoppate, a cui si aggiunge un Bryant da 31 punti ed un Jamison da 18 alzandosi dalla panchina. Migliora Pau Gasol (17 e 9 rimbalzi) che sarà una risorsa fondamentale in questo finale di stagione visto soprattutto l’infortunio occorso a Metta World Peace. Tutto molto più facile per Utah presa per mano da Hayward e Jefferson, entrambi autori di 25 punti
Non ha alcun valore di classifica invece il successo casalingo dei Bobcats sui Magic. Da segnalare però i 68 punti equamente distribuiti tra Kemba Walker e Gerald Henderson.

Risultati:
Raptors (26-45) – Hawks (40-32) 88-107
Sixers (28-43) – Bucks (34-36) 100-92
Bobcats (17-54) – Magic (18-54 114-108
Cavaliers (22-48) – Celtics (37-34) 92-93
Knicks (44-26) – Grizzlies (47-24) 108-101
Bulls (39-31) – Heat (56-15) 101-97
Hornets (25-47) – Clippers (49-23) 91-105
Rockets (39-32) – Pacers (45-27) 91-100
Thunder (53-19) – Wizards (26-45) 103-80
Timberwolves (25-45) – Lakers (37-35) 117-120
Spurs (54-17) – Nuggets (49-24) 100-99
Jazz (36-36) – Suns (23-49) 103-88
Warriors (41-32) – Kings (26-46) 98-105
Blazers (33-38) – Nets (42-29) 93-111

Giovanni Conte e Fabio Venturin


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