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NBA Draft 2013: promossi e bocciati

Creato il 03 luglio 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

Con il Draft NBA 2013 si è chiusa ufficialmente la stagione 2012-2013 ed è iniziata la 2013-2014. La notte del Barclays Center è stata strapiena di sorprese, a partire dalla prima scelta assoluta di Anthony Bennett dei Cleveland Cavaliers, ma anche per altri movimenti di mercato e la blockbuster trade che ha coinvolto Celtics e Nets con Garnett e Pierce catapultati alla corte dello Zar Prokhorov. Restando al Draft andiamo a vedere come si sono mosse le squadre valutando i promossi e i bocciati dell’ultima notte delle scelte diretta dal Commissioner David Stern.

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PROMOSSI

ORLANDO MAGIC: Victor Oladipo è una guardia con grandi margini di miglioramento, è un difensore, un atleta, un ragazzo che impara e lavora. Non diventerà Wade, magari McLemore è potenzialmente più forte ma il GM Ron Hennigan è andato su una scelta sicura.

WASHINGTON WIZARDS: cercavano un’ala piccola completa su due lati del campo e l’hanno trovata in Otto Porter Jr. Missione compiuta.

SACRAMENTO KINGS: mai si sarebbero aspettati di avere il talentone Ben McLemore fino alla 7. L’hanno trovato e se lo sono presi: è un bravo ragazzo, forse un po’ soft, ma potenzialmente uomo franchigia. Potranno rinunciare a Tyreke Evans.

PHOENIX SUNS: volevano Alex Len e l’hanno avuto. Potranno farlo crescere all’ombra di Gortat ma soprattutto hanno avuto il coraggio di scommettere, anche se forse McLemore sarebbe stato più utile. Archie Goodwin alla 29 rischia di essere un clamoroso steal: il freshman da Kentucky va erudito ma non sarebbe una sorpresa se ne venisse fuori un incrocio tra Tyreke Evans e Westbrook.

MINNESOTA TIMBERWOLVES: si sono mossi bene e hanno puntellato i reparti. Shabazz Muhammad è potenzialmente un crack e riempie il buco dell’esterno con punti nelle mani; Dieng è un lugno con istinti difensivi che può fare comodo come backup di Pekovic. Al secondo giro Lorenzo Brown da NC State non è così male: può contribuire da subito.

PORTLAND TRAIL BLAZERS: CJ McCollum sulla carta è un clone di Lillard anche se potrebbe essere adattato a guardia in una small ball e poi dare minuti di riposo allo stesso Lillard in regia. Non male i colpi al secondo giro con Allen Crabbe, guardia con atletismo e punti nella mani, che è crollato inaspettatamente, e Jeff Withey, centro stoppatore da Kansas. E poi Todorovic, progetto che sta imparando al Barcellona.

UTAH JAZZ: la trade con i Twolves ha permesso di avere Trey Burke, il più serio candidato a ripetere quanto fatto da Lillard nell’ultima stagione. Rudy Gobert rischia di essere uno steal: le sue quotazioni sono crollate ma potrà avere spazio fin da subito con Favors e Kanter visto che Millsap e Jefferson partiranno.

DETROIT PISTONS: avevano bisogno di un esterno con punti nella mani e hanno preso il più forte, Kentavious Caldwell-Pope da Georgia. Il ragazzo ha centimetri, atletismo, tiro perimetrale e creatività: alcuni hanno esagerato paragonandolo a McGrady ma se solo si avvicinasse sarebbe un colpaccio per Dumars. Al secondo giro l’atletone Tony Mitchell e il play Peyton Siva, leader nato e fresco campione NCAA.

GRIZZLIES, ROCKETS E BULLS: le prime due hanno pescato al secondo giro rispettivamente Jamaal Franklin e Isaiah Canaan, giocatori pronti subiti, con carisma e personalità, che sono crollati. Chicago, con Tony Snell, si è cautelata in caso di addio a Belinelli e Hamilton, e al secondo giro ha pescato un lungo bianco con tiro da tre come Erik Murphy, adatto per Thibodeau.

BOCCIATI

CLEVELAND CAVALIERS: fatico a capire perchè hanno preso alla 1 Anthony Bennett, un giocatore che potevano prendere anche più in basso e che, nonostante un talento intrigante, non era quello che serviva. E’ un 3-4 poco adatto alle esigenze difensive di coach Brown, senza tiro da tre, abituato ad essere il go to guy a UNLV e non troppo atletico. Più intrigante la chiamata del russo Karasev, esterno con potenziale.

ATLANTA HAWKS: ok la Spurs culture del Gm Danny Ferry ma addirittura prendere in un colpo solo Nogueira e Schroeder sembra un po’ troppo. Forse erano più adatte delle scelte più sicure, tipo Shane Larkin, Dieng e Plumlee. Certo che se poi diventano degli All Star chapeau, al momento bocciati.

OKLAHOMA CITY THUNDER: ci si aspettava qualcosa di più da Sam Presti. Steven Adams è un progetto mentre a OKC serviva qualcosa di più utile nell’immediato, tipo Muhammad (Martin in scadenza) o Olynyk. Anche la scelta di Roberson a fine primo giro non convince, nel senso che non si capisce cosa hanno visto, quando c’erano ancora liberi Crabbe e Franklin. Piace di più la chiamata di Abrines, guardia con fisico del Barcellona.

PHILADELPHIA 76ERS: o sanno qualcosa che noi non sappiamo su Holiday, ma cedere un All Star per un enigma come Nerlens Noel, peraltro infortunato, è difficile da comprendere pur se a Kentucky ha mostrato lampi molto intriganti. Michael Carter-Williams è un altro prospetto potenzialmente fortissimo, un playmaker con centimetri e atletismo, però anche lui un progetto. Va bene il rebuilding però Phila non era così disastrata dal dover ripartire proprio da zero…

PACERS E CELTICS: vero che Indiana non aveva particolari necessità ma Solomon Hill alla 23 è un po’ un’esagerazione, un giocatore senza ruolo da Arizona, un tuttofare perfetto per l’Europa ma non collocabile a livello NBA, soprattutto quando si poteva prendere gente con Canaan, Crabbe e Hardaway Jr. Boston ha preso Olynyk, un giocatore pronto subito ma che fa un po’ scopa col desiderio di rifondare di Ainge: a quel punto si poteva esagerare e scommettere su Schroeder o addirittura Adetokunbo.


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