Trenta voti per trenta franchigie: il pagellone universitario dopo la 16^ settimana di regular season NBA
1. Denver Nuggets: 2-19 è il sunto delle ultime 21 partite disputate. La trade deadline non pare essere una scusante sufficiente (Afflalo e McGee in uscita), l’unico a tentare di tenere alta la bandiera è il nostro Gallinari.
2. Orlando Magic: sempre più a fondo, la loro forza in campo è paragonabile a quella dei Knicks o di Phila. Vucevic e Oladipo provano (con scarsi risultati) a tirare la carretta, ma serve ancora molto per ambire a qualcosa di più che una prima scelta al Draft NBA.
3. Minnesota T’Wolves: sfruttano il periodo nero dei Wizards e strappano una buona vittoria, ma per il resto possono poco. Da tenere d’occhio per il prossimo anno, possibilmente con un Rubio al top, oltre a Wiggins, LaVine ed una buona scelta al Draft NBA 2015.
4. Philadelphia 76ers: superano definitivamente l’asticella delle 12 vittorie. Approfittano del momentaccio di Washington per infilare la tredicesima W, poi cadono sotto i colpi di Indiana.
5. New York Knicks: dopo 8 sconfitte consecutive, un incredibile OT da 26 punti stende Detroit (20 all”overtime). Si concedono nel back-to-back la zampata vincente anche contro Toronto, col grande contributo del Mago (19 punti a referto).
6. Detroit Pistons: sembra finita la magia dell’addio di Smith. Hanno perso il metronomo Jennings per infortunio, ceduto alla trade il vice DJ Augustin e sono stati superati anche da Boston dopo essere stati ad un passo dall’ottavo posto.
7. Los Angeles Lakers: dopo l’1-16, poco consono ad una franchigia come quella californiana, arriva un 3-0 (con vendetta nel caso dei Bucks) che scrolla di dosso qualche insicurezza. Poi ospitano OKC (pur privi di Durant e Westbrook) e soccombono nuovamente.
8. Sacramento Kings: stagione sempre più anonima. Il secondo cambio di CT, o head coach, dell’anno non ha portato i risultati sperati e a Sacramento ancora rimpiangono Malone.
9. Toronto Raptors: la lunga trasferta ad ovest è un calvario per i secondi della classe ad est. Rientrati dove più compete loro, ancora storditi cadono persino contro gli ultimissimi Knicks. La media delle ultime sei uscite è un passivo di -10 canestri a gara.
10. Utah Jazz: periodo ottimo per la franchigia di Salt Lake City, con le vittorie su Bucks e Denver (+22). Arriva la vittoria numero 23 e si confermano squadra anti-overtime: gli unici in questa stagione NBA a non averne disputato nemmeno uno.
11. Boston Celtics: altra tripletta di vittorie, importante quella contro Phoenix per il morale. Poco cinismo in occasione della sfida contro Golden State, potevano e dovevano gestire meglio la gara.
12. Charlotte Hornets: galleggiano pericolosamente tra il settimo ed il decimo posto. La sconfitta contro Boston potrebbe rivelarsi decisiva tra un mese, non sono più concessi passi falsi.
13. Brooklyn Nets: stesso discorso fatto per Charlotte, ma il tour ad ovest rende il tutto più complicato. Davvero importante il successo strappato ai Mavericks in Texas.
14. Miami Heat: 2-2 in questa settimana, ma il caso di Indiana dimostra quanto siano volubili il settimo ed ottavo posto ad est. Serve qualcosa in più per assicurarsi quel posto in post-season NBA.
15. Washington Wizards: devono ospitare Detroit per ritrovare la vittoria, dopo aver ceduto il passo pure a Phila e Minnesota.
16. Phoenix Suns: confermano per l’ennesima volta il paradosso della lotta play-off NBA ad ovest. Nonostante il periodo no, da sfavoriti riescono a battere Oklahoma City e a tenere vive le proprie speranze.
17. Milwaukee Bucks: dopo l’ottima striscia conseguita a cavallo dell’ NBA All-Star Game, vengono riportati coi piedi per terra da Hawks e Bulls. Viene meno anche qualche certezza, ed arrivano le sconfitte contro Lakers e Utah.
18. Indiana Pacers: ad est è sufficiente un 8-2 in tre settimane per agguantare la post-season NBA. Vittorie importanti che, unite al rientro in allenamento di Paul George (con ritorno sul campo previsto tra due settimane), portano un barlume di speranza in quel di Indianapolis. Un settimo posto ed un primo turno contro Toronto non sembrerebbero poi così impossibili.
19. Oklahoma City Thunder: sembravano aver effettuato uno strappo decisivo per la corsa play-off NBA, ma si fermano sul più bello contro Phoenix e Portland. Si rimettono in marcia contro i Lakers, ma rischiano di essere riacciuffati da New Orleans.
20. Dallas Mavericks: si limitano troppo spesso al compitino, colpevoli di non aver infierito su Brooklyn come avrebbero potuto. Questa sufficienza potrebbe pesare nel’economia della post-season NBA.
21. Cleveland Cavaliers: dimostrano tutta la propria forza con una vittoria-chiave contro Golden State. Cancellano quanto di buono fatto contro Indiana. A Houston è fatale l’overtime.
22. San Antonio Spurs: l’addio all’anello, nonostante il play-off NBA sia ampiamente alla portata, è ormai questione di tempo e di formalità. I veterani hanno fatto il loro tempo e non sembrano in grado di competere come lo scorso anno. Il +27 contro Phoenix lascia comunque uno spiraglio di speranza.
23. New Orleans Pelicans: cinque vittorie consecutive e un gap di 0,5 partite non incolmabile nei confronti di Oklahoma e del play-off NBA. Anche senza Anthony Davis, falcidiato dai dolori alla spalla.
24. Chicago Bulls: sfortunatissimi a perdere Rose per l’ennesima volta, Pau Gasol raggiunge quota 9000 rimbalzi ma la strada verso le Finals NBA è tortuosa.
25. Memphis Grizzlies: due improbabili crolli contro Sacramento e Clippers, ma si rifanno subito contro Minnesota. Rimangono i più accreditati, con Golden State, per le Western Conference Finals NBA.
26. Portland Trail Blazers: il motore di Portland è LaMarcus Aldridge. Ala grande molto abile nei mid-range jumpers, trascina Portland alle 39 vittorie stagionali, tenendo a bada i Clippers un gradino sotto.
27. Los Angeles Clippers: l’infezione al gomito di Blake Griffin doveva essere la sentenza sull’ennesima stagione non all’altezza delle aspettative, dato il quintetto a disposizione. Invece, complice un DJ salito in cattedra a suon di punti e rimbalzi, i Clippers sono riusciti a imporsi su tutte le big ad ovest (Memphis, Houston, Dallas, San Antonio) e poi anche a Chicago.
28. Golden State Warriors: cadono a Cleveland, ma si riprendono prontamente. Grande prova d’orgoglio a Boston, dove chiudono sul +5 dopo un drammatico -26.
29. Atlanta Hawks: sembra ormai alle spalle la flessione del post – NBA All-Star Game e tornano ad essere i rapaci a cui eravamo abituati. Quattro vittorie in serie è quello che serviva a Korver e compagnia.
30. Houston Rockets: con numeri da MVP, il Barba trascina i suoi a ridosso del secondo posto ad ovest. Howard è ancora fuori, ma Harden fa sognare i texani.