Trenta voti per trenta franchigie: ecco il nostro pagellone universitario dopo la 2^ settimana di NBA.
1. Denver Nuggets: si sono dimenticati come vincere dopo l’esordio contro Detroit. Gallo pensaci tu!
2. Los Angeles Lakers: non andranno 0-82 grazie a Charlotte (e Philadelphia), ma il peggior avvio della loro storia non può far dormire sonni tranquilli. Kobe è tornato o no?
3. Philadelphia 76ers: lo score parla chiaro (0-7), ma l’obiettivo è perderle tutte, quindi va bene così.
4. Detroit Pistons: si riprendono parzialmente, ma Bucks e Knicks non sono banchi di prova impossibili. Free Datome!
5. New York Knicks: lo scherzo a Cleveland è stato solo un lampo, si prospetta un’altra annata NBA senza Knicks ai play-off.
6. Indiana Pacers: gli infortuni pesano, ma perdere in tre giorni contro Milwaukee e Boston non è facile. Paul George missing!
7. Oklahoma City Thunder: vedi Indiana, ma incontrano squadre ben più temibili. Kevin Durant missing!
8. Minnesota T’Wolves: l’addio di Love ha inciso pesantemente sulle ambizioni, si prospetta una stagione mediocre.
9. Orlando Magic: non un avvio brillante, ma i due successi nelle ultime tre gare fanno respirare.
10. Utah Jazz: fanno fuori LeBron sulla sirena e poco altro.
11. Charlotte Hornets: se la giocano con tutti fino alla fine, battono Miami ma inciampano contro i Lakers. Dove possono arrivare?
12. Milwaukee Bucks: dopo 7 partite, complice la scarsa concorrenza ad ovest, sono a ridosso della zona play-off.
13. Atlanta Hawks: grandi con le piccole, piccoli con le grandi. Senza infamia e senza lode!
14. New Orleans Pelicans: aspettano solo il momento in cui Anthony Davis venga eletto MVP.
15. Boston Celtics: i vecchi tempi sono lontani, ma nel frattempo si godono un 3-3 che (al momento) varrebbe i play-off.
16. Cleveland Cavaliers: tante individualità con la stessa canotta non fanno una squadra NBA e forse iniziano a capirlo anche in Ohio. Dal record negativo di punti alla tripla-doppia, LeBron James porta i Cavs dalle stalle alle stelle.
17. San Antonio Spurs: partenza in sordina per i detentori del titolo, forse per risparmiare le forze in vista della post-season.
18. Dallas Mavericks: come Atlanta, però sono 4-3 e Dirk Nowitzki è a 17 lunghezze dal diventare il miglior marcatore straniero nella storia NBA.
19. Los Angeles Clippers: con il roster che possono vantare, potrebbero fare molto meglio, tuttavia continuità di risultati latita.
20. Portland Trail Blazers: stesso score di Clippers e Mavs con meno qualità, andranno a giocarsi i play-off anche quest’anno.
21. Phoenix Suns: con Thomas, Green, Dragić e Bledsoe possono fare lo sgambetto a chiunque. Da tenere d’occhio!
22. Brooklyn Nets: lo scivolone a Boston è già stato dimenticato con un ottimo quinto posto ad ovest.
23. Washington Wizards: senza troppi complimenti ne vincono 5 su 7, e le sconfitte sono in trasferta contro Miami e Toronto.
24. Miami Heat: James totalmente dimenticato, ora è Bosh il go-to-guy. LeBron who?
25. Sacramento Kings: svolta totale rispetto alla scorsa stagione, DeMarcus Cousins e Rudy Gay dominano sul campo come pochi altri.
26. Chicago Bulls: la sicurezza e la qualità di Pau Gasol e Joakim Noah tolgono pressione da D-Rose, che sta lentamente tornando quello dell’MVP. Le NBA finals sono nel mirino!
27. Toronto Raptors: primi della classe ad ovest, vincono e convincono.
28. Houston Rockets: uno dei quintetti più completi anche senza Lin, si arrendono solo a Golden State. Go Harden or go home!
29. Memphis Grizzlies: 6-1 e solo due incontri giocati in casa, Randolph e Marc Gasol fanno sognare.
30. Golden State Warriors: gli ultimi a cadere, Curry e Thompson mettono a ferro e fuoco tutte le retroguardie che incontrano. Un pensierino all’anello non è peccato.
A settimana prossima con il nostro pagellone universitario di NBA.
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