Dopo l’infortunio che ha colpito Ricky Rubio non ci sono stati più dubbi: Kyrie Irving sarebbe stato premiato come Rookie of the Year, miglior matricola della stagione Nba. Il playmaker nato in Australia ma cresciuto nel New Jersey, dopo una sola stagione a Duke (con pochissime gare, 11, per via di un infortunio al piede), ha deciso di dichiararsi per il Draft 2011 e i Cleveland Cavs lo hanno scelto alla numero uno assoluto, facendone il loro uomo franchigia dopo l’addio di LeBron James.
Come ‘The Chosen One’ nel 2004, Irving centra la doppietta prima scelta-rookie dell’anno, anche se non è riuscito a condurre i Cavaliers ai playoffs, fermatisi ad un record di 21-45 dopo un inizio confortante, che addirittura poteva far pensare alla post season. Invece, complici gli infortuni che gli hanno fatto saltare 15 partite (4-11 il record dei Cavs senza di lui), Irving non è riuscito a condurre i suoi ad una stagione vincente, anche se ha mostrato eccellenti doti di leader e trascinatore, soprattutto di vincente, chiedere a Denver Nuggets e Boston Celtics, che hanno dovuto fare i conti con il suo lato di clutch-shooter.
L’ex freshman di Duke ha chiuso la regular season con oltre 18 punti, 5 assist e quasi 4 rimbalzi a sera in 30 minuti di media sul parquet, con un massimo di 32 punti in una sconfitta contro i New Jersey Nets, la squadra per cui ha sempre fatto il tifo. E’ solamente la sesta matricola nella storia della Lega a chiudere il suo primo anno ad almeno 18+5 assist ad allacciata di scarpe. Kyrie, che ha donato l’automobile dello sponsor Kia come rookie dell’anno ai New Jersey Roadrunners, la squadra AAU in cui ha giocato, a febbraio si era anche aggiudicato il premio di Mvp del Rookie Game all’All Star Weekend di Orlando con una prestazione sontuosa chiusa con 8 su 8 da tre punti.
La Top Ten stagionale di Kyrie Irving