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NBA: promossi e bocciati di gennaio

Creato il 01 febbraio 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

103884479SL017_Oklahoma_Cit L’All Star Game di Los Angeles si avvicina e con la fine di gennaio si può dire che abbiamo passato la boa di metà stagione. Le gerarchie si sono delineate, ci sono già squadre tagliate fuori dalla corsa ai playoffs e per quanto riguarda i premi individuali alcuni giocatori hanno già messo un’importante ipoteca, come Blake Griffin sul Rookie of the Year. Diamo un’occhiata a squadre e giocatori più caldi e più freddi nel primo mese del 2011.

PROMOSSI

New Orleans Hornets - Hanno fatto faville a inizio stagione, poi hanno avuto un momento di flessione e all’inizio dell’anno nuovo sono riesplosi, chiudendo un gennaio con 12 vinte e 4 perse. Hanno perso le ultime due, vero, ma tre delle quattro sconfitte sono arrivate in trasferta (Lakers, Kings e Suns): però hanno vinto a Denver, a Houston, a Charlotte e ad Atlanta (tenendo gli Hawks a 59 punti), e contro San Antonio e Oklahoma City.
Non male davvero. Chris Paul e David West continuano ad essere una coppia contro cui è difficile negoziare mentre la nota “negativa” è che Belinelli sta perdendo minuti. Sotto i 20 di media a gennaio mentre prima sfiorava i 30. La squadra resta solida, possono puntare al secondo turno dei playoffs e Monty Williams è un candidato per Coach of the Year.

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Charlotte Bobcats - Con l’arrivo in panchina di coach Paul Silas hanno cambiato marcia e ritrovato entusiasmo. Con Larry Brown i rapporti si erano rotti e così il proprietario Jordan ha deciso di puntare su un “players coach” come Silas, uno che si dice essere molto apprezzato dai giocatori. E l’ha dimostrato sul campo: dal 27 dicembre, la sua prima gara, il record è 10-7, 20-26 complessivo, e Charlotte è in piena corsa per la post season. Ne abbiamo parlato più approfonditamente in un altro pezzo, ma la sostanza è che l’ambiente ha ritrovato fiducia, soprattutto nei leader Jackson e Wallace, oltre ovviamente a Boris Diaw, vero catalizzatore della squadra. Importante la crescita di Kwame Brown: a gennaio sfiora la doppia doppia di media, 9 punti e 9 rimbalzi a sera.

Kevin Durant e Joe Johnson - Non c’era bisogno che venisse inserito fra i nostri promossi per esaltarlo, ma il gennaio di Kevin Durant è stato ancora più devastante del resto della stagione fin qui. Il ragazzo sta crescendo e nel primo mese del 2011 ha chiuso oltre i 30 a sera, confermandosi il cannoniere più devastante della Lega. Tira col 48% dal campo, con 35% dall’arco ed è praticamente infallibile dalla lunetta: in più si piglia quasi 8 rimbalzi. Pauroso. Anche lui ha messo il suo nome nella corsa all’Mvp, che quest’anno non dovrebbe sfuggirgli. La stagione dei suoi è positiva anche se i Thunder continuano a faticare in trasferta e contro squadre esperte come Spurs, Lakers e Nuggets.
Ottimo anche il gennaio di Joe Johnson. La stella degli Hawks sembra tornato ai suoi eccellenti livelli, dopo un inizio di stagione un po’ soft, dopo la firma del contratto della vita. 9-4 il record dei suoi nel mese con JJ a 26+5+5 di media. Welcome back!

BOCCIATI

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Toronto Raptors - Il record di 2-15 a gennaio parla chiaro: i “Dinos” sono in crisi completa e lo dimostra la striscia aperta di 12 sconfitte di fila. Le uniche vittorie nel mese contro Cleveland (gli unici peggio di Toronto) e contro Sacramento. Dopo il primo mese sembrava esserci qualche spiraglio per sperare nei playoff ma ora è un totale disastro. Il povero Bargnani, sempre oltre i 20 di media, continua a segnare con continuità dimostrando di essere un giocatore da All Star Game ma attorno a lui è una totale confusione. Si sta lavorando per svuotare il salary cap e a sto punto chissenefrega dei risultati….

Utah Jazz - Gennaio difficile anche per gli Utah Jazz: 7-9 il record, con la squadra di Sloan crollata dopo che sembrava saldamente al comando della Northwest Division. Fatale in tour a est, dove hanno perso con tutti, persino con Wizards e Nets. Poi la batosta allo Staples con i Lakers. Purtroppo in trasferta fanno molta fatica a differenza di quando giocano in casa, dove il tifo dei mormoni di Salt Lake City rende l’ambiente ostile per tutti. Deron Williams resta a mio avviso il miglior “1″ della Lega per come abbina capacità di segnare e smazzare assist, però sembra un po’ solo in una squadra dove Millsap, Jefferson e Miles viaggiano troppo a corrente alternata.

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Mo Williams e OJ Mayo - Senza LeBron James doveva essere la stella e leader di Cleveland e invece Mo Williams ha confermato le sue doti da “non prima punta” di una squadra Nba. Il talento non gli manca ma è al minimo di punti, 13 a sera, dal 2006. Sono venuti fuori tutti i suoi limiti di giocatore che fatica a crearsi un tiro da solo: non è un playmaker e non ha i centimetri per fare la guardia. Senza LeBron, il mondo è crollato addosso al povero Mo e ai Cavs, che hanno vinto solo 1 delle ultime 30 gare giocate.
Da dimenticare il gennaio di OJ Mayo: prima la rissa con Tony Allen sull’areo per un debito di gioco, poi la squalifica di dieci gare per essere risultato positivo all’antidoping. Inoltre Mayo è sempre più irrequieto: non digerisce il fatto di fare il sesto uomo dietro Tony Allen, ha sempre meno spazio (solo 10 punti di media a gennaio) e per un giocatore dalla personalità sconfinata come lui è davvero difficile da digerire. Si parla spesso e volentieri di trade che lo coinvolgono: non sarebbe una sorpresa vederlo partire…


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