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‘ndrangheta: ingente sequestro beni tra Rivoli e Torino

Creato il 07 agosto 2013 da Yellowflate @yellowflate
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Torino, terminata da qualche ora una delle più grandi operazioni di lotta alle consorterie calabresi in terra di Piemonte. LA Dia di Torino ha sequestrato un ingente patrimonio di beni notificando gli atti a DEMASI Salvatore detto Giorgio ritenuto capo della “locale” di Rivoli  di cui probabilmente era “padrino”,  Demasi risulterebbe legato alle famiglie ROMEO-PELLE-VOTTARI di San Luca.

Inoltre Salvatore Giorgio Demasi è stato tratto in arresto nel giugno 2011 per associazione di stampo mafioso nell’ambito dell’op. Minotauro, è attualmente agli arresti domiciliari e nei suoi confronti la Procura della Repubblica di Torino ha chiesto, nel processo in corso, la condanna a 20 anni di reclusione. Seguendo la collaudata teoria del “doppio binario”, i beni, già cautelati in sede penale, sono stati nuovamente sequestrati nell’ambito di prevenzione per la successiva confisca.

All’uomo sono stati sequestrati  oltre 20 immobili tra fabbricati e terreni situati nel torinese, conti correnti, polizze, buoni postali e autovetture per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, tutti intestati a I.DE.CO srl, MONGIOIA ss, DE MASI COSTRUZIONI srl, società di costruzioni riconducibili in tutto od in parte a DEMASI Salvatore.

Il quadro indiziario fornito dalla Direzione Investigativa Antimafia ha individuato un contesto di pericolosità estremamente grave, intenso ed attuale, sicuramente idoneo a giustificare l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, nei confronti di DEMASI per il è stata anche richiesta la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Nel corso dei primi sei mesi dell’anno questo Centro Operativo sulla scorta di altre proposte di misure di prevenzione avanzate dal Direttore della D.I.A. ha altresì sottratto beni per ulteriori 15 milioni di euro ad affiliati alla ‘ndrangheta in Piemonte,tra sequestri anticipati e confische:
€ 10.000.000 circa a IARIA Giovanni, deceduto nel febbraio 2013, ritenuto esponente della “locale” di Cuorgnè e tratto in arresto nel giugno 2011 per violazione dell’art. 416bis;
€ 4.500.000 circa a IARIA Bruno Antonio, ritenuto capo della “locale” di Cuorgnè, tratto in arresto per associazione di stampo mafioso nel giugno 2011;
€ 200.000 circa a CATALANO Cosimo cl. 74, ritenuto affiliato alla “locale” di Siderno in Torino, tratto in arresto nel giugno 2011 per associazione di stampo mafioso nell’ambito della citata attività investigativa.

(fonte comunicato DIA TO)



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